In occasione della Giornata nazionale per la sicurezza delle cure e della persona assistita che si celebra il 17 settembre, è in corso all’ospedale Gaslini il workshop dal titolo “Centro di chirurgia robotica pediatrica del Gaslini: presentazione dei risultati, confronto con esperti e proposte di miglioramento“.
«Il Gaslini è l’unico ospedale pediatrico che possiede il sistema DaVinci per la chirurgia pediatrica, e già diverse altre strutture nel Paese ci stanno chiedendo di essere hub nazionale di conoscenza e ricerca, sulle validazioni definitive conseguenti all’utilizzo in ambito pediatrico, ancora in corso. Indietro non si torna: è una tecnologia che farà parte del nostro futuro. Da definire è il come e quando, rimane da discuterne la sostenibilità economica, ma l’utilizzo per il benessere del bambino appare oggi indiscutibile», ha spiegato Renato Botti, direttore generale del Gaslini, durante l’incontro.
Il workshop
L’ospedale pediatrico ligure ha scelto di concentrarsi in questa giornata in particolare sulla chirurgia robotica, che significa avanzamento tecnologico e medicina di precisione, finalizzati alla maggior sicurezza e appropriatezza delle cure del bambino. Una giornata di confronto tra gli esperti dell’Irccs ospedale pediatrico Gaslini di Genova e quelli del Necker-Enfants malades di Parigi, che si confrontano su sicurezza e nuovi traguardi dell’utilizzo del Robot nell’Ospedale Pediatrico. Insieme ai professionisti pediatrici prendono parte al convegno gli esperti chirurghi, intensivisti, rianimatori e infermieri del Policlinico S. Martino di Genova, dell’ Humanitas di Milano e dell’Università di Bologna.
I risultati della Chirurgia robotica al Gaslini
Ma perché dal 2015 a oggi l’Istituto Gaslini continua a usare la chirurgia robotica nonostante costi elevati, mentre negli altri ospedali generalmente non viene usato? Perché il bambino non viene portato nell’ospedale dell’adulto, dove le tecnologie sono maggiormente ottimizzate e quindi i costi ridotti? La risposta si evince dalle condizioni del bambino: dalla procedura classica (definita “open”) a quella robotica per il paziente si riscontrano mini-invasività, grandissima riduzione dell’ analgesia (-80%), della protesica (-66%), dimezzamento della degenza (-50%), inoltre ha indicazioni più ampie rispetto alla laparoscopia. Per lo staff comporta semplificazione tecnica, opportunità di crescita professionale, per l’azienda attrattività, collaborazioni nazionali e internazionali, formazione, ricerca e sviluppo.
La chirurgia robotica pediatrica può essere usata nel bambino senza rischi aggiunti, migliora le prestazioni del chirurgo pediatra, migliora gli outcome, migliora la formazione, aumenta la sicurezza. Molti tra gli interventi più importanti, come la ricostruzione, di trachea, esofago, vie urinarie, si eseguono esclusivamente con chirurgia robotica.
Per ottenere i migliori risultati in termini di qualità e sicurezza dell’intervento e del successivo out come è necessario operare il bambino nel setting pediatrico, privilegiandolo rispetto alla sala operatoria dell’adulto.
I chirurghi pediatrici del Gaslini hanno eseguito interventi con l’ausilio del robot Da Vinci: nel Gaslini nel 2015-2016 (83 pazienti), all’ospedale S. Martino nel 2018 (2), nuovamente presso il Gaslini nel 2020 – 2021 (118 pazienti) per un totale di 201 interventi.
Attrattività: i pazienti provenienti da extraregione sono stati 135 su 201 (67,7%). Su 2000 interventi chirurgici all’anno sono 500 quelli eseguiti in laparoscopia/toracoscopia, 100 quelli realizzati Robot assistiti.
«Il Gaslini è l’unico ospedale pediatrico che possiede il sistema Da Vinci per la chirurgia pediatrica – osserva Girolamo Mattioli, professore di Chirurgia Pediatrica e direttore della Scuola di Specializzazione in Chirurgia Pediatrica dell’Università di Genova e direttore dell’UOC Chirurgia pediatrica dell’Istituto Gaslini – Ci sono moltissime chirurgie pediatriche che usano robot, portando però il bambino nelle sale operatorie degli adulti. Al Gaslini non c’è un singolo robot, o chirurgo, ma lavora un team di professionisti che nella loro specialità utilizzano la tecnologia, in un setting applicato al bambino. L’utilizzo del robot ha aperto nuove strade: ci sono interventi che in laparoscopia non si possono eseguire, mentre sono eseguibili utilizzando la robotica. La tecnologia ci permette di arrivare dove altrimenti non sarebbe possibile. Con il robot, sono migliorate le capacità visive, il mio occhio entra dentro il paziente, con una visione tridimensionale e una magnificazione dell’immagine, senza aprire l’addome. Con il robot, le mie mani entrano dentro al paziente, ma hanno la dimensione della punta dello strumento, di 2 millimetri, e non hanno più i difetti fisici, come il tremore. Il tatto, invece, che non è sostituibile, in robotica è surrogato dal potenziamento della vista. Con la robotica, portiamo le competenze fisiche del chirurgo quasi alla perfezione, lasciando all’uomo le decisioni».