«Anche oggi i dati sono tutti positivi, con un indice di contagio (Rt) pari a 0,7, in continua discesa: siamo la Regione con l’Rt più basso dopo la Sardegna, che sta facendo un percorso identico al nostro. In sostanza, tutti gli indicatori di penetrazione del virus sono sensibilmente in calo: calano i numeri dei nuovi casi positivi, delle persone in isolamento, degli ospedalizzati e dei malati in terapia intensiva. Speriamo che nelle prossime ore inizi a calare in modo significativo anche il dato relativo alle persone decedute. Serve ancora grande prudenza per non dilapidare i risultati raggiunti, indossando la mascherina e rispettando le regole con grande rigore per mantenere questo trend positivo, tutti insieme».
Così il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti ha fatto il punto della situazione sull’emergenza Covid ieri sera.
Per quello che riguarda la situazione negli ospedali, «a Genova l’ospedale Gallino, che era intervenuto in soccorso del Villa Scassi nelle fasi più difficili, torna sostanzialmente covid free. Calano anche le persone in isolamento volontario, sono 510 in meno rispetto a ieri in tutta la Liguria. Rimane purtroppo ancora alto il numero delle persone decedute nei nostri ospedali, oggi il bollettino ne ha registrati 26 anche relativi ai giorni passati. Questo dato è in relazione agli ospedalizzati, che sono ancora oltre mille: è evidente che questa curva sarà, purtroppo, la più lenta a calare», dice Toti.
Il presidente, commentando le misure contenute nel nuovo dpcm, ha poi aggiunto che «siamo a inizio dicembre e fare previsioni di lungo periodo è assai complesso, ma con questi numeri, raggiunti grazie a sacrificio di tanti cittadini che rispettano le regole, dei ristoranti, dei bar, degli esercizi commerciali, ci saremmo aspettati un decreto legge che consentisse una maggiore mobilità, esclusivamente laddove le condizioni sanitarie lo permettono. Vi è una disparità evidente tra coloro che, per esempio, vivono nella grande Genova, che possono spostarsi tra Voltri e Nervi, andare a fare due passi nel verde sulle alture e accedere a bar, ristoranti, pasticcerie incontrando anche parenti e congiunti, e chi vive, invece, in un piccolo comune del nostro entroterra, magari anche a poche centinaia metri da un altro Comune dove vive un familiare. C’è un’evidente disparità di trattamento che il governo purtroppo non ha saputo sanare. Il decreto è in gazzetta e se andasse in conversione parlamentare prima delle feste proveremo a modificarlo insieme a molte forze politiche del Paese. Capisco le responsabilità che gravano sul governo, ma in questo caso credo che l’impostazione sia molto sbagliata. Abbiamo accettato la territorializzazione del rischio, chiedendo che venisse istituita una fascia “bianca” dove poter affievolire i vincoli per Natale per andare a stringerli nuovamente dopo le feste, quando negozianti, bar, pasticcerie avessero fatto un po’ di incasso per poter sopravvivere. Governo ha invece deciso per una mobilità completamente bloccata, anche tra comune e comune. Credo si perda l’occasione di dare respiro alle nostre famiglie e fiato alla nostra economia senza produrre danni alla curva epidemiologica, se saranno rispettati tutti i protocolli di sicurezza. Speriamo – ha concluso – di poter mitigare il quadro in qualche modo nei prossimi giorni».