«Con il nuovo dpcm per la ristorazione è impedita l’attività del servizio principale della giornata, mentre per i bar si tratta di un’ulteriore forte contrazione dell’operatività. La contrarietà si aggiunge alla consapevolezza che non esiste connessione tra la frequentazione dei pubblici esercizi e la diffusione dei contagi, come dimostrato da fonti scientifiche, che attribuiscono piuttosto ad altri fattori – mobilità, sistema scolastico e mondo del lavoro – le principali fonti di contagio».
Lo dichiara Alessandro Cavo, presidente regionale ligure e provinciale genovese di Fipe-Confcommercio.
Fipe-Confcommercio ha promosso una manifestazione di protesta per il 28 ottobre e sarà presente in 21 piazze d’Italia per ribadire i «veri valori del settore – economici, sociali, culturali ed antropologici, messi in seria discussione dagli effetti della pandemia da Covid-19».
Per quanto riguarda Genova e la Liguria la richiesta di organizzare tale manifestazione è stata ritenuta irricevibile, dalle autorità competenti, tenute presenti le ordinanze regionali n. 68 e n. 73 che prevedono divieto di manifestazioni pubbliche e private e divieto assoluto di assembramento. Pertanto la manifestazione non si svolgerà se non in forma virtuale.