Ogni ligure spende a testa circa 1.380 euro all’anno nel gioco d’azzardo. È un dato ovviamente forzato perché non tutti i cittadini giocano. La raccolta pro capite nelle province della Liguria è stata: Genova 1.330 euro, Savona 1.652 euro, La Spezia 1.471 euro, Imperia 1.132 euro.
Almeno 1,3 milioni gli italiani sono affetti dalla malattia del gioco d’azzardo e circa 2.500.000 sono a rischio. Lo Stato incassa dal gioco legale 10,6 miliardi di euro e le mafie ricevono da quello illegale non meno di 20 miliardi di euro.
Per questo Mettiamoci in Gioco, una campagna nazionale diretta al contrasto e alla diffusione del gioco d’azzardo, chiede l’applicazione della legge regionale n. 17/2012 che detta norme finalizzate a prevenire il vizio del gioco, anche se lecito, e a tutelare determinate categorie di persone, oltre che a contenere l’impatto delle attività connesse all’esercizio di sale da gioco sulla sicurezza urbana, sulla viabilità, sull’inquinamento acustico e sulla quiete pubblica.
La legge prevede altresì che l’autorizzazione all’esercizio del gioco lecito e delle sale da gioco non venga concessa nel caso di ubicazione in un raggio di 300 metri da luoghi sensibili frequentati da giovani (scuole, parchi strutture sportive) o residenzialità sanitarie e socio assistenziali.
Questa normativa sarebbe dovuta entrare in vigore il 2 maggio del 2017, ma così non è stato. Con il DDL 191 del 2018 è stata prorogata, e quindi non applicata, fino alla data di entrata in vigore del DDL 192 testo unico in materia di prevenzione e trattamento del gioco d’azzardo patologico.
Se fosse stata applicata avrebbe comportato una seria regolamentazione per gli esercizi commerciali dotati di macchinette: per Genova avrebbe significato l’eliminazione del 90% delle slot dai locali commerciali.
L’invito di Mettiamoci in gioco è rivolto ai candidati alle regionali: “Li invitiamo a dichiarare formalmente il loro impegno in tal senso già in campagna elettorale“.