La Liguria è la regione che, nel periodo 12-18 agosto, ha rilevato il più alto numero di nuovi casi di Covid-19 per 100 abitanti.
Lo rileva il monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe: 12,70. In quel periodo i nuovi casi sono stati 197, con una variazione di 136 in più rispetto alla settimana precedente.
A livello nazionale Gimbe segnala un incremento del 20,6% dei nuovi casi (3.399 contro 2.818), a fronte di un lieve aumento dei casi testati (180.300 contro 174.671). Relativamente ai dati ospedalieri, sempre a livello nazionale, in crescita i pazienti ricoverati con sintomi (843 contro 801) e quelli in terapia intensiva (58 contro 49).
«Dal 12 al 18 agosto – dichiara Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe – si conferma il trend in aumento sia dei nuovi casi, sia dei pazienti ospedalizzati con sintomi e, in misura minore, di quelli ricoverati in terapia intensiva. Dopo 4 settimane di crescita costante siamo davanti a segnali che invitano a mantenere l’attenzione molto alta sull’andamento dell’epidemia nel nostro Paese».
Notevoli le variabilità regionali, come si vede dalla tabella sopra.
«Quale indicatore della diffusione del contagio – spiega il presidente – abbiamo rivalutato la distribuzione geografica dei 15.089 casi attivi al 18 agosto, aumentati complessivamente di 1.528 unità (+11,3%) rispetto alla settimana precedente».
«Nell’ambito di un quadro di circolazione endemica del virus – afferma Cartabellotta – si conferma il trend in progressivo aumento dei nuovi casi, siano essi autoctoni, di importazione, ossia stranieri o da rientro di italiani andati in vacanza all’estero. La risalita nella curva dei contagi desta non poche preoccupazioni sia perché l’incremento inizia a riflettersi progressivamente sull’aumento delle ospedalizzazioni, sia perché solo negli ultimi 2 giorni, peraltro non inclusi nella nostra analisi settimanale, sono stati riportati quasi 1.500 nuovi casi».
Gimbe comunque evidenza che da un lato bisogna evitare inutili allarmismi, ma dall’altro non è ammissibile sottovalutare il costante aumento dei nuovi casi, anche in vista di appuntamenti cruciali per il Paese, quali riapertura di scuole e università e consultazioni elettorali.
«L’arma migliore per una serena convivenza con il virus rimane la massima aderenza ai comportamenti raccomandati: dal frequente lavaggio delle mani alle misure di igiene respiratoria, dal distanziamento sociale all’uso della mascherina negli ambienti pubblici al chiuso e all’aperto dove non è possibile mantenere la distanza minima di un metro, al rigoroso rispetto del divieto di assembramenti. Dal canto loro, le autorità sanitarie devono potenziare la sorveglianza epidemiologica, sia per identificare e circoscrivere i focolai, sia per individuare tempestivamente casi di importazione e di rientro».