Fatturato in caduta libera per le aziende liguri, con un calo percentuale che solo a Genova (-16,5%) è inferiore rispetto alla media nazionale del -19,7%.
Il dato emerge dall’osservatorio sui bilanci delle srl 2018 e stime 2020 del Consiglio e della Fondazione Nazionali dei Commercialisti, che ha misurato l’impatto dell’emergenza Covid-19 e il relativo lockdown sul fatturato delle società di capitali nei primi sei mesi dell’anno.
In Liguria la provincia in maggior sofferenza è La Spezia (-21,4%). Tra le altre province liguri: Imperia (-20%), Savona (-19,3%) e appunto Genova (-16,5%).
Genova è tra le province che hanno resistito meglio: ad accusare maggiormente gli effetti della pandemia ci sono Potenza (-29,1%), Arezzo (-27,2%), Fermo (-26,3%), Chieti (-25,8%) e Prato (-25,3%) con performance peggiori del dato nazionale, mentre resistono meglio Siracusa (-13,7%), Cagliari (-13,8%), Roma (-16,1%), Genova (-16,5%) e Trieste (16,7%).
Le differenze territoriali riflettono la diversa struttura produttiva territoriale, soprattutto la differente composizione del peso del fatturato proveniente dalle attività industriali e del commercio che esprimono il peso maggiore in termini di fatturato delle società di capitali italiane e che risultano essere anche le attività più interessate dal lockdown. In particolare, il fatturato delle società di capitali dell’industria e di quelle del commercio, complessivamente prese, pesa per il 69% sul fatturato totale. Inoltre, nel corso della fase 1 del lockdown, il fatturato delle società appartenenti ai settori chiusi per decreto è stato pari a 41,2% per l’industria e 43,9% per il commercio, con molti sottosettori con valori anche pari al 100% (ad esempio l’intero comparto automobilistico).