Se negli ultimi anni il commercio al dettaglio sta attraversando una forte crisi, perdendo circa 45 mila imprese da marzo 2015, non si può dire lo stesso per le vendite online che, nello stesso arco di tempo, hanno registrato un vero e proprio boom (+14,5%). Un segno del cambiamento delle abitudini di consumo che, soprattutto in emergenza coronavirus, permette agli imprenditori che commerciano in rete di poter contare su una marcia in più.
Lo stesso si può dire per la Liguria, anche se nella nostra regione la crescita dell’online è stata molto più lenta e ridotta rispetto ad altre realtà. Secondo la recente analisi Unioncamere, su dati Infocamere-Movimprese, al 31 marzo 2020 si registrano 416 imprese di commercio al dettaglio effettuato via internet, 154 in più rispetto a quelle registrate a marzo 2015 (+11,8%). Solo 16,8 imprese su 1000 in Liguria effettuano esclusivamente vendite online (penultimo valore in Italia). Nello stesso periodo, il commercio al dettaglio tradizionale ha perso 1.600 imprese liguri, passando dalle 23.763 del primo trimestre 2015 alle 22.163 attuali.
Numeri decisamente bassi se confrontati a quelli Lombardia (4.406 shop online, +14,4% in cinque anni), Campania (3.084, +25,4%), Lazio (2.762, +14,3%), regioni ai primi tre posti per numero di negozi online. La Campania spicca ai primi posti anche per incremento percentuale, insieme a Basilicata (184 imprese, +25,4%) e Calabria (571, 22,6%).
A livello nazionale, confrontando il segmento delle vendite web con l’intero mondo del commercio, tra il 2015 e il 2020 le imprese della vendita al dettaglio attraverso internet sono aumentate di 9.840 unità, pari a una crescita media del 14,5% annuo, portando a quota 23.386 il numero complessivo dei negozi online. Nello stesso periodo, invece, l’insieme del settore del commercio al dettaglio ha perso 44.751 imprese, pari a una riduzione media annua dell’1% nel quinquennio (passando da 866.291 a 821.540 unità).