«Siamo preoccupati ma sereni. La curva del virus sta seguendo l’andamento che avevamo previsto e, anzi, grazie a tutto il personale sanitario e della protezione civile, stiamo cercando di rallentare l’epidemia e ci stiamo riuscendo. Ma abbiamo bisogno dell’aiuto e della collaborazione di tutti. Nel frattempo, stiamo lavorando per garantire a tutti un’efficiente qualità delle cure attraverso l’aumento dei posti letto dedicati sia di terapia intensiva sia di media intensità». Così il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, facendo il punto sull’emergenza coronavirus.
In Liguria si registrano, a oggi, 101 in casi positivi di coronavirus, 30 in più rispetto a ieri. Di questi, 75 sono ospedalizzati mentre 26 sono al domicilio. Otto complessivamente i decessi, l’ultimo dei quali avvenuto ieri a Genova.
«Abbiamo già predisposto un aumento dei posti letto dedicati covid-19 – ha spiegato Toti –sia di Terapia intensiva sia di Media intensità di cura, per garantire a tutti le cure di cui hanno bisogno, anche nei casi più gravi. A questo proposito, a fronte delle 17 persone ricoverate complessivamente in terapia intensiva, il nostro piano prevede di arrivare a 75 posti in tutta la Liguria dedicati a pazienti covid-19 entro la fine della settimana. Abbiamo un polmone sufficiente, con la possibilità di arrivare a 88 posti. È evidente che questa azione comporta sia dei costi organizzativi per il sistema, con una rimodulazione di tutto ciò che è effettuato in elezione sia un sacrificio per i cittadini che potrebbero veder posticipato il loro intervento programmato. Ma dev’essere chiaro a tutti che il nostro obiettivo è evitare di dover essere costretti a scegliere chi curare e chi no. Ovviamente, tutte le urgenze o gli interventi tempo dipendenti vengono sempre garantiti e i nostri ospedali continuano a lavorare anche sull’ordinario. Oltre a questo, stiamo definendo anche gli spazi necessari per consentire le dimissioni protette dei pazienti che stanno meglio e assicurare l’indispensabile isolamento a chi deve effettuare la quarantena. Tra le strutture individuate, c’è anche la Scuola di Polizia Penitenziaria di Cairo Montenotte».
In particolare, per quanto riguarda la Terapia intensiva (Uti) nei prossimi giorni saranno resi disponibili su tutto il territorio fino a 75 posti dedicati a pazienti con coronavirus.
Di questi, 11 saranno in Asl 1, 15 in Asl 2, 8 all’Evangelico, 28 all’Ospedale Policlinico San Martino, 2 all’ospedale Galliera, 6 all’ospedale di Sestri Levante e 5 all’ospedale San Bartolomeo di Sarzana. Se necessario, i posti dedicati Covid-19 nei reparti di terapia intensiva potranno aumentare nelle settimane successive fino a 88, suddivisi nei diversi ospedali (12 dei quali all’Ospedale Policlinico San Martino).
Per quanto riguarda i reparti di media intensità, è previsto che nei prossimi giorni siano individuati fino a 224 posti. Di questi, 33 in Asl1, 58 in Asl2 (tra Albenga e Savona), 50 all’ospedale Evangelico, 30 all’Ospedale Policlinico San Martino, 25 all’ospedale Galliera, 28 all’ospedale Sant’Andrea della Spezia. Se necessario, è prevista l’ulteriore attivazione nelle settimane successive di 35 posti dedicati all’ospedale Micone di Sestri Ponente.
Per quanto riguarda l’ordinanza regionale entrata in vigore alle 14 di oggi con l’obbligo di autosegnalazione per coloro che siano arrivati in Liguria dalle zone del nord Italia individuate dalla presidenza del Consiglio dei ministri, il governatore Toti ha aggiunto che «in poche ore sono arrivate 3500 e-mail all’indirizzo di posta elettronica dedicato e 500 telefonate da tutta la Liguria. Questo ci restituisce il volume di persone che da altre regioni sono attualmente in Liguria, al netto di chi non è tenuto ad autosegnalarsi perché si trova qui per motivi di lavoro. Questo tema è stato affrontato anche da altre Regioni durante la videoconferenza con la cabina di regia nazionale: l’auspicio è che il governo intervenga con una disposizione più cogente per imporre ai cittadini interessati di tornare ai propri domicili. Lo dico non per scortesia o per mancanza di ospitalità ma per la sicurezza loro e dei liguri. Il nostro sistema sanitario è tarato sulla popolazione ligure: se c’è un aumento sensibile, questo rischia di avere un riflesso non solo sui rischi di espansione dell’epidemia ma anche sulle necessità di cura. E questo andrebbe a discapito di tutti», ha concluso.
La vicepresidente e assessore alla Sanità Sonia Viale ha rivolto un appello ai donatori di sangue affinché «continuino a donare, compiendo un gesto che può salvare una vita. Il Centro nazionale di raccolta del sangue ha inviato una circolare per invitare i donatori a continuare a donare. Abbiamo quindi diramato le indicazioni ai nostri centri e alle associazioni di volontariato per adottare tutte le misure necessarie, per esempio attraverso un sistema di prenotazione».
Regione Liguria ha inoltre previsto «la proroga a fine giugno del termine per la scadenza dell’esenzione ticket – ha aggiunto l’assessore Viale – per evitare adempimenti burocratici in questa fase di emergenza».