Previsioni di moderato ottimismo sull’aumento della produzione e sull’andamento dell’export per i primi tre mesi del 2020 evidenziano, con le maggiori indicazioni positive provenienti dagli ordini attesi e dal fatturato. È quanto emerge dall’indagine condotta da Confindustria Genova sulle previsioni del trend industriale in Liguria nel primo trimestre dell’anno.
Da sottolineare però che queste indicazioni sono state raccolte tra dicembre e gennaio scorsi, prima dell’aumento dei contagiati in Cina e dell’entrata in vigore delle misure di contenimento del virus in Italia.
Ciò premesso, secondo Confindustria, l’andamento delle esportazioni sarà fondamentale per le imprese manifatturiere, non solo italiane in generale, ma anche liguri: stante una dinamica dei consumi delle famiglie interni vicina allo zero, la produzione dovrà orientarsi all’estero. A favore gioca il previsto rialzo degli investimenti fissi lordi che nel 2019 hanno invece rallentato.Nei primi tre mesi del 2020 i volumi di produzione sono previsti in aumento dal 32,8% delle aziende intervistate, una percentuale simile alla precedente rilevazione (-0,4 punti percentuali); aumenta il numero di quanti si aspettano una contrazione dell’attività produttiva, attestandosi al 13,4% del campione dal 10,3% del quarto trimestre 2019. Il saldo che ne deriva passa quindi da +22,1 a +19,4.
In merito agli ordini, il saldo tra imprenditori ottimisti e pessimisti riferito a questa particolare voce passa da +11,8 a +28,4 punti percentuali, frutto dell’aumento degli ottimisti (dal 22,1% al 38,8%), mentre la percentuale di pessimisti varia solo leggermente (+0,1 punti percentuali).
In aumento risultano anche le aspettative sul fatturato: il numero di imprese ottimiste è aumentato di 6,5 punti percentuali, mentre le pessimiste sono passate dall’11,8% al 10,4% del campione analizzato. Il saldo finale registra un aumento (a +31,3 da +23,5 punti percentuali).
Anche le previsioni riferite all’export sono miglioramento seppur contenuto: il saldo registra un incremento di 2,1 punti percentuale arrivando a +17,9. Le aziende che si attendono maggiori scambi commerciali nel breve termine passano dal 22,8% al 32,1%, ma sale anche il numero di quanti temono una contrazione delle esportazioni, dal 7% al 14,3%.
Peggiora invece l’indicatore riferito all’occupazione. Il saldo si attesta a +10,4, con una percentuale di aziende ottimiste sull’ampliamento degli organici pari al 17,9%. Nella precedente rilevazione le aziende che avevano in progetto di allargare gli organici erano il 20,6%, per un saldo totale di +17,6 punti percentuali. Gli imprenditori che temono di doverli ridurre passano dal 2,9% al 7,5% del campione.
Infine, le previsioni di investimento migliorano rispetto al passato trimestre: le aziende che prevedono un ampliamento della capacità produttiva salgono al 31,3% (una percentuale comunque non elevata), mentre quelle che hanno in previsione interventi di semplice sostituzione sono il 34,3%. Precedentemente i numeri si attestavano rispettivamente al 26,5% e al 27,9%.
Le province
Con riferimento alla ripartizione geografica, previsioni positive sono espresse in ciascuna provincia, con eccezione dell’imperiese: le aziende che hanno sede nell’estremo ponente ligure dichiarano preoccupazione per l’andamento dell’attività economica nel breve termine.
In Provincia di Savona, invece, attese positive riguardano soprattutto fatturato e occupazione, previste in aumento da un elevata percentuale del campione. Bene anche ordini e export.
Tra le aziende della Città Metropolitana di Genova gli indicatori di fiducia sono positivi per la maggior parte delle voci analizzate. Gli imprenditori si aspettano un aumento di produzione, fatturato, ordini ed export. Fa eccezione l’occupazione, il cui indicatore è sulla soglia di parità e si attende quindi ferma.
Rispetto al resto della Città Metropolitana, la fiducia nel Tigullio è maggiore con riferimento alle prospettive su produzioni e ordini, ma le attese sulle esportazioni sono peggiori.
Al contrario, nello spezzino si respira ottimismo circa gli scambi con l’estero, attesi in aumento, e circa l’ampliamento degli organici.
I settori industriali
Con riferimento ai singoli settori del comparto, nell’industria metalmeccanica e impiantistica le aspettative circa un miglioramento dell’attività economica sono elevate, sia con riferimento a fatturato e ordini, sia con riferimento all’occupazione. Analogamente, le aziende operanti nel settore della cantieristica navale hanno prospettive positive per quanto riguarda produzione, fatturato, ordini e, in misura più contenuta, export. Le attese sulla produzione indicano una stagnazione nei settori carta, cartografia, editoria e grafica, nei quali restano ferme anche le commesse e l‘occupazione.
La produzione è debole anche nell’automazione, elettronica e telecomunicazioni, sebbene fatturato e ordini siano attesi in aumento. Occupazione stabile, bene l’export. Prudenti le prospettive tra le aziende chimiche, della plastica e tessili, occupazione in calo, ma attese positive su esportazioni, ordini e produzione.