Per ogni tonnellata di olio da cucina raccolta, 70 euro verranno devoluti all’Associazione Gigi Ghirotti per rinnovare i letti degli hospice di Bolzaneto e Albaro. Al via a Genova il progetto Oli-ndo, in cui Amiu coinvolge le scuole cittadine.
Da oggi un bidone di 240 litri è presente nei primi otto istituti che hanno aderito.
Le adesioni
Istituto comprensivo Oregina, Istituto comprensivo Quezzi, Istituto comprensivo Quarto, Istituto comprensivo San Giovanni Battista, Istituto comprensivo Terralba, Istituto Don Daste, Istituto comprensivo Burlando, Istituto comprensivo Albaro.
Basterà portare una bottiglia di plastica riempita con l’olio raccolto a casa e conferirla nel bidone. Un’accelerazione su uno degli inquinanti più sottovalutati: un kg di olio vegetale esausto inquina una superficie d’acqua di mille metri quadrati. Inoltre rappresenta un “brutto cliente” per i depuratori (un euro di costo in più per ogni chilo da depurare).
A occuparsi del riciclo l’azienda Ecorec, che sta partendo con questo progetto anche fuori Genova: «A Sestri Levante – annuncia il responsabile ligure Marco Casella – in collaborazione con le scuole, a Santa Margherita Ligure e Portofino insieme ai Lions, così come a Savona».
L’olio viene raccolto e trasformato dalla Ecorec per le aziende del settore dei biocarburanti o dell’industria cosmetica (diventa glicerina). Il suo valore economico dipende dalla qualità e dal prezzo del petrolio, in ogni caso si aggira intorno ai 400 euro a tonnellata.
Le stime di produzione procapite annuali sono tra i 2,5 (fonte Ecorec) a livello nazionale e i 5 kg all’anno (fonte Amiu su Genova). La differenza dipende per esempio anche dalle abitudini alimentari degli abitanti. Gli immigrati, per esempio, friggono molto di più degli italiani.
«Oggi l’olio può essere portato solo nelle isole ecologiche o all’ecovan o ecocar, oltre che nei supermercati Coop – spiega l’assessore all’Ambiente del Comune di Genova Matteo Campora – più capillarità avremo più aumenterà la raccolta di olio».
Cosa si può buttare:
Olio delle fritture o per la preparazione degli alimenti (per esempio il grasso dei cibi cotti al forno), olio di conservazione dei cibi in scatola (tonno, funghi, carciofini…) o di condimento dell’insalata, oli e grassi alimentari deteriorati (lardo, strutto, burro).
Cosa non si può buttare:
Olio minerale (olio delle auto o delle moto), acqua di lavaggio dei piatti, residui di detersivo, residui di aceto, medicinali scaduti e siringhe, piccoli elettrodomestici, barattoli e bottiglie in vetro.
«Una bellissima iniziativa, siamo al fianco di Amiu e della Gigi Ghirotti, è un grande momento di orientamento all’educazione all’ambiente – dice l’assessore regionale alla Formazione Ilaria Cavo – per far capire anche alle famiglie il valore della raccolta dell’olio, ma è anche un momento di orientamento ed educazione alla solidarietà. Questa iniziativa si inserisce nel percorso Differenziata 10 e lode che portiamo avanti con il Comune di Genova e Amiu, che ha coinvolto 60 istituti e 206 classi. Giusto responsabilizzare i ragazzi».
A Orientamenti Comune, Regione e Amiu avevano già promosso la “macchina mangiaplastica”, un modo per favorire il riciclo con l’incentivo di ottenere un buono da spendere in esercizi convenzionati, tanto che l’assessore Campora, ha lasciato intendere che l’esperienza verrà allargata a tutta la città. Città che fa ancora fatica sulla raccolta dell’umido per esempio: «Ci sono alcune zone ancora scoperte – rileva – per esempio alcune aree del Levante e inoltre abbiamo capito che è meglio utilizzare bidoni più piccoli, perché i bidoni grandi non favoriscono la qualità dell’organico conferito». Secondo Campora la raccolta della frazione organica sta comunque migliorando: «Mi sono recato alla Volpara per verificare la qualità di quanto raccolto e in effetti c’è stato un miglioramento grazie a un’attività fatta da Amiu e dalle associazioni consumatori, oltre a un porta a porta nei confronti dei commercianti».
«Questo progetto persegue un doppio obiettivo e forse anche triplo – afferma il presidente di Amiu Pietro Pongiglione – sensibilizza sul tema del non inquinare, ma fa del bene perché il ricavato della vendita va alla Gigi Ghirotti, poi è contagioso nelle famiglie dei ragazzi delle scuole».
Previsto anche un contributo, sempre da parte di Ecorec, alle scuole partecipanti per ogni chilo ritirato, da destinare all’acquisto di materiale didattico.