Con 511 milioni di euro di impatto economico e oltre 3.200 posti di lavoro creati, di cui 1.100 diretti, la Liguria è la regione che trae i maggiori vantaggi dalla presenza del Gruppo Costa sul territorio.
I dati sull’impatto economico delle crociere Costa, presentati al Forum Ucina del Salone Nautico, sono stati elaborati grazie a uno studio in collaborazione con Deloitte & Touche e l’Università di Genova e riguardano il 2018. «Un lavoro durato sei mesi – spiega Franco Amelio, partner di Deloitte – che ha coinvolto 20 dipartimenti del gruppo Costa, analizzando inoltre 33 mila questionari a cui hanno risposto gli ospiti sulle navi».
L’impatto sul porto di Genova è di 281 milioni di euro, 1831 i posti di lavoro, 525 i fornitori, 3.583 i passeggeri movimentati nel 2018 (Costa è tornata da poco a scalare Genova), ma ne sono previsti 170 mila nel 2019 e 185 mila nel 2020 grazie all’impiego di Costa Pacifica al posto di Costa Fortuna. 738 i dipendenti (Genova è la sede del Gruppo), 40 gli scali previsti nei prossimi 2 anni.
Marco Bucci, sindaco di Genova confessa che la città vuole fare molto di più per i crocieristi: «Pensiamo all’opera e alla musica in sinergia con il Carlo Felice, ma anche a un’offerta specifica per i cinesi. Quello che chiediamo però è anche un tavolo di lavoro per l’inquinamento percepito delle navi».
Sul porto di Savona, home port di Costa Crociere dal 2003, l’impatto è davvero notevole, considerando, come dice il sindaco Ilaria Caproglio, che «Savona è una città di soli 60 mila abitanti, che si trova a ospitare un numero notevole di turisti».
Sono ben 848 mila i passeggeri movimentati, 185 gli scali, 42 i dipendenti. Un impatto di 125 milioni, per 705 posti di lavoro e 30 fornitori. Costa Crociere qui gestisce direttamente il Palacrociere con i suoi due terminal. Prevista una crescita nei prossimi anni, grazie soprattutto all’arrivo di Costa Smeralda, nuova ammiraglia a basso impatto ambientale perché alimentata a gas naturale liquefatto, che da fine 2019 farà scalo tutte le settimane a Savona e La Spezia. Proprio per accogliere Costa Smeralda sono in via di completamento i lavori alla banchina principale e quelli di adeguamento della struttura del Palacrociere, per i quali Costa e l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure occidentale hanno investito oltre 20 milioni di euro. «Saremo home port di Costa, grazie agli ultimi investimenti – aggiunge Caprioglio – sino al 2044. Ci stiamo attrezzando per rendere più varia l’offerta turistica: eravamo partiti con i walking tour, ora abbiamo il bike sharing e stiamo cercando di far riscoprire alcune zone come il Santuario, visto che siamo la terza città del mondo per permanenza di papi».
La spesa media per scalo di ogni passeggero è di 74,60 euro (29% in attività, 24% in beni e servizi, 19% in food & beverage, 17% in trasporti locali, 10% in alloggio) e, fatto da tenere ben presente, il 60% degli ospiti dice di tornare sicuramente o molto probabilmente a visitare le destinazioni.
Dal settore delle costruzioni navali, ai fornitori, passando per l’equipaggio, senza dimenticare gli ospiti. Non è stato facile conteggiare il valore economico creato dal Gruppo in Europa.
Lo studio si è concentrato su Italia, Francia, Germania, Spagna e Norvegia: 12 porti e 2 Regioni: Liguria e Germania del Nord.
Classificazione dell’impatto
Diretto: Riguarda la spesa diretta del gruppo Costa, dei suoi ospiti e dei membri dell’equipaggio. Include le spese per stipendi, forniture, attività sulla terraferma.
Indiretto: Le spese aggiuntive a monte, tra aziende da parte dei fornitori per soddisfare la domanda di Costa, dei passeggeri, dell’equipaggio.
Indotto: Le spese generate dai consumi dei privati che risultano dagli stipendi corrisposti ai dipendenti coinvolti in veste diretta e indiretta.
«Un euro di spesa in Europa di impatto indiretto – spiega Amelio – ha un valore moltiplicatore di 1,65 sul diretto e l’indiretto, mentre l’impatto indotto, quindi totale arriva a 2,63 euro».
I principali settori attivati sono costruzioni (16%), trasporto aereo (9%), attività dei servizi delle agenzie di viaggio (8%), energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (7%), attività degli studi di architettura e ingegneria (6%), attività tecniche (6%), fabbricazione di arredi e altro (5%), attività creative, artistiche e di intrattenimento (4%), attività di servizi di ristorazione (4%), commercio al dettaglio (4%), servizi di alloggio (4%), prodotti petroliferi (3%).
In Europa Costa ha un impatto di 12,6 miliardi di euro. 63 mila i posti di lavoro generati full time equivalente (una persona che lavora un anno, in caso di due part-time viene calcolata una unità). In totale sono stati 4.067 gli scali, per 2 milioni di ospiti. Coinvolti 10.458 fornitori.
L’Italia, dopo la Germania, è il secondo Paese per impatto economico: 3,5 miliardi, una quota di mercato del 53%, 16.920 i posti di lavoro attivati, 4.764 i fornitori. In totale 3,2 milioni di passeggeri movimentati, 20 destinazioni, 852 scali e 3.249 dipendenti.
Tornando alla Liguria, oltre alla presenza della sede centrale di Genova, la Liguria può contare su tre home port (Savona, Genova e La Spezia) dove fanno scalo regolarmente le navi di Costa Crociere e Aida Cruises, che nel 2019 porteranno un traffico totale di circa 1,2 milioni di passeggeri movimentati. Nel 2017 Costa Crociere, insieme alla Fondazione Accademia Italiana Marina Mercantile e in collaborazione con la Regione Liguria, ha inaugurato ad Arenzano l’Accademia Ospitalità Italiana Crociere, il primo centro di formazione in Italia dedicato all’hotellerie di bordo, che ha formato a oggi quasi 500 allievi, di cui il 94% direttamente assunti a bordo delle navi della compagnia.
Il gruppo Costa
Una flotta di 28 navi e 31.500 dipendenti in tutto il mondo. 3,2 milioni gli ospiti nel 2018, appartenenti a oltre 200 nazionalità e con un’età media di 46 anni. Dal 1997 fa parte di Carnival Corporation & plc. Tutte le navi sono registrate in Italia: Costa Crociere e Aida Cruises sono le uniche compagnie di crociera con navi battenti bandiera italiana. Il fatturato è di 3,8 miliardi. 5 le navi in ordine, oltre 6 miliardi di euro il piano investimenti.