Record storico per i traffici di container a Genova nel mese di giugno, quando sono stati movimentati 241.466 teu, valore più alto mai registrato in un singolo mese.
Questo risultato, dichiara in una nota l’Autorità portuale di sistema del Mar Ligure Occidentale, «conferma la tendenza al recupero registrata nel secondo trimestre del 2019 (+2,7% sullo stesso periodo del 2018), dopo un inizio di anno debole».
Nei primi sei mesi del 2019 le movimentazioni di contenitori hanno raggiunto 1.327.800 teu, avvicinandosi ai valori del 2018 (-1,2%) e registrando circa 45.000 unità in più rispetto al 2017 (+3,4%), anno poi chiusosi con il volume di attività più alto di sempre per il porto di Genova.
A livello di singoli terminal, il mese di giugno si è rivelato particolarmente brillante per il terminal Psa Genova Pra’, che con 152.566 teu complessivi ha superato di oltre 20.000 teu le movimentazioni di giugno 2018 (+15,7%), riallineando il dato semestrale a quello 2018 e portandosi a +8,2% rispetto al 2017.
Molto positiva anche l’attività del terminal Sech, che ha movimentato 28.880 teu (+36,6%), e del Genoa Port Terminal, che ha totalizzato 34.566 teu (+2,8%). La quota di transhipment si mantiene in linea con quella del 2018, con un’incidenza del 12,7% sul traffico complessivo.
«Il risultato raggiunto – commenta il presidente Paolo Emilio Signorini – assume un rilievo ancora maggiore se lo si inquadra nel contesto di incertezza dell’economia internazionale, legata anche alle tensioni fra Cina e Stati Uniti, che vede un generale rallentamento degli scambi sulle rotte per il Far East. Il nostro porto ha saputo reagire con efficacia alle difficoltà post-ponte, convincendo grandi operatori ad aumentare la propria presenza a Genova: fra gli ultimi Hapag Lloyd con il centro direzionale per il Sud Europa e One con i suoi servizi verso Asia, Americhe e Mediterraneo. Grazie agli investimenti in atto da parte di gradi player globali come Psa, Msc, Maersk e Cosco siamo fiduciosi che gli scali del nostro sistema portuale stiano tornando sul sentiero di crescita costante interrotto dal crollo del Ponte”.