Ci sono anche 300 lavoratori dello stabilimento di Genova tra i 2.500 totali in cassa integrazione, che non hanno ancora ricevuto il pagamento del salario.
Lo denuncia la Fiom Cgil: “I ministeri dell’Industria e del Lavoro, commissari di governo e dirigenti di Ilva in amministrazione straordinaria, hanno dichiarato di essere incapienti e di non poter pagare, scaricando il problema all’Inps, che dovrà garantire il pagamento diretto, con il risultato che quanto dovuto invece di essere versato il 10 febbraio verrà versato, forse, il 18 febbraio”.
Fiom polemizza: “Quanti lavoratori possono dire tranquillamente alla propria banca non pago il mutuo alla data di scadenza? Il governo e Ilva in amministrazione straordinaria, invece, possono permetterselo mettendo in difficoltà 2.500 cassaintegrati e le loro famiglie”.
il sindacato genovese evidenzia che “per la prima volta non si pagano elementi salariali da contratto che sono stati garantiti da sempre e tutto senza preavviso, mentre si tagliano le detrazioni per i familiari. Altro che cambiamento: è la stessa storia che viviamo ogni volta che un padrone si dichiara incapiente e scarica sui lavoratori le proprie colpe, ma questa volta è lo Stato, è il governo con una sua azienda commissariata. Dell’accordo su Ilva è responsabile il governo e lo stesso ci deve spiegare perché i soldi per dirigenti e commissari si trovano e quelli per chi è in cassa integrazione no”.