Un’offerta gratuita che, nell’età pediatrica ed evolutiva, riguarda le vaccinazioni inserite nel calendario del piano nazionale 2017-2019, ma si registra anche l’offerta di vaccinazioni in co-payment sia per quelle previste dal Pnv, sia per altri tipi di vaccinazioni (Varicella, Meningite B, Hav). L’offerta vaccinale non si estende ad altri target/coorti di utenza.
C’è anche la Liguria nel rapporto annuale, questa è la prima edizione, dell’Osservatorio strategie vaccinali: 150 pagine per raccontare come sia organizzata la strategia vaccinale nelle regioni italiane, evidenziandone le differenze. Un modo per capire come agiscono le varie regioni nell’organizzare un servizio fondamentale per la popolazione.
Per la Liguria hanno risposto all’indagine due dipartimenti di prevenzione.
In Liguria esiste una commissione vaccinale regionale, che si riunisce trimestralmente, composta da diversi rappresentanti sanitari afferenti alla Regione, ai dipartimenti di prevenzione e al mondo universitario.
La scelta dei vaccini e le procedure di gara sono affidate alla Regione, la responsabilità dei volumi di acquisto è invece condivisa con le aziende sanitarie.
L’organizzazione dei servizi è affidata ai dipartimenti di prevenzione.
Per le vaccinazioni effettuate al di fuori degli ambulatori vaccinali (antinfluenzale eccetera), per un dipartimento la responsabilità della consegna dei vaccini è affidata alle farmacie ospedaliere o territoriali, per l’altro al dipartimento di prevenzione.
Per quanto riguarda i soggetti che somministrano i vaccini, escluso quello antinfluenzale, un dipartimento identifica la responsabilità in capo agli operatori sanitari afferenti al distretto, mentre l’altro dipartimento identifica come responsabili della somministrazione sia gli operatori sanitari afferenti al distretto sia i pediatri di libera scelta/medici di medicina generale.
Passando invece alla somministrazione dei vaccini antinfluenzali sono i pedriatri/medici di medicina generale e gli operatori sanitari afferenti al distretto i soggetti preposti alla somministrazione; la partecipazione è facoltativa, ed è anche prevista una remunerazione per le somministrazioni di alcuni vaccini: il tutto è definito in un accordo a livello regionale e di azienda sanitaria.
Oltre agli ambulatori dedicati è prevista la somministrazione anche all’interno dei presidi ospedalieri. È prevista la chiamata attiva attraverso lettera di invito alla popolazione target e, qualora non si presentassero, viene fatto un sollecito ai genitori sia telefonicamente che con lettera di invito.
L’accesso alle sedute vaccinali è con prenotazione, che può avvenire in diversi modi: telematico, telefonico o direttamente agli ambulatori.
I tempi medi di attesa sono da 0 a 14 giorni. È, inoltre, previsto un counseling a ogni somministrazione vaccinale.
Vengono effettuate diverse iniziative per promuovere e sensibilizzare l’utenza sui programmi vaccinali attraverso canali web, social network, materiale divulgativo, interventi formativi e divulgativi presso associazioni, enti e scuole nonché con corsi ad hoc per le donne in gravidanza.
È inoltre prevista un’attività periodica di formazione (da 2 a 4 incontri l’anno) degli operatori sia a livello regionale che aziendale rivolta a diverse figure sanitarie.
È presente un registro regionale dei rifiuti vaccinali e un’anagrafe vaccinale a livello di azienda sanitaria.
A oggi non è presente un sistema di autovalutazione periodica dell’attività svolta. In merito all’esistenza di una reportistica periodica delle attività vaccinali svolte, uno dei dipartimenti rispondenti ce l’ha e l’altro no.
Vaccinazione dell’adulto e dell’anziano
Per quanto riguarda la vaccinazione dell’adulto e dell’anziano, l’offerta vaccinale gratuita è garantita per i vaccini previsti dal Piano nazionale vaccini solo per il target di utenza previsto; tale gratuità, in una delle due realtà che hanno risposto, si protrae anche agli anni successivi a quelli dell’offerta attiva.
In uno dei due centri rispondenti sono previsti, a livello aziendale, specifici obiettivi di copertura vaccinale oltre quelli individuati dal Piano nazionale vaccini 2017-2019.
In entrambe le realtà è prevista l’offerta di vaccinazioni in co-payment sia per quelle previste dal Pnv sia per altri tipi di vaccinazioni (Meningococco B, Meningococco C e Meningococco Acwy).
La scelta dei vaccini e le procedure di gara sono affidate alla Regione, la responsabilità dell’acquisto invece è sia a livello regionale (per un rispondente) sia di singola Azienda sanitaria (per l’altro rispondente).
L’organizzazione dei servizi è invece affidata ai dipartimenti di prevenzione.
Per le vaccinazioni effettuate al di fuori degli ambulatori vaccinali (antinfluenzale) la responsabilità della consegna è del dipartimento di prevenzione, per una delle due realtà rispondenti, delle le farmacie ospedaliere o territoriali per l’altro; la modalità di fornitura dei vaccini è con ritiro presso un unico punto centralizzato di distribuzione o con consegna diretta presso l’ambulatorio.
La responsabilità della somministrazione dei vaccini è in capo al dipartimento di prevenzione per tutti i tipi di vaccini, viene condivisa con i Mmg per quelli antinfluenzale, anti-pneumococco e anti-zoster.
Per quanto attiene la responsabilità dei Mmg relativamente alla somministrazione vaccinale antinfluenzale, anti-pneumococco e anti-zoster, questa viene esplicitata, in una realtà con accordo aziendale e in un’altra con accordo regionale. Il tipo di partecipazione dei Mmg è dichiarato essere facoltativo da un rispondente ed obbligatorio dall’altro.
Ai medici di medicina generale, viene riconosciuta una remunerazione per ogni somministrazione effettuata.
Non è prevista alcuna forma di chiamata attiva né di sollecito da parte dei Mmg. In merito alla registrazione dei rifiuti vaccinali da parte dei Mmg, solo uno dei due rispondenti dichiara che viene fatta.
Per le altre somministrazioni vaccinali, la cui responsabilità resta di pertinenza degli ambulatori dei dipartimenti di prevenzione è prevista la chiamata attiva attraverso lettera di invito alla popolazione target, ma non un eventuale sollecito. In entrambe le realtà è anche previsto un counseling vaccinale prima della somministrazione a ogni seduta.
La vaccinazione può essere fatta solo previa prenotazione telefonica, telematica o direttamente presso gli ambulatori. I tempi medi di attesa variano da 0 a 14 giorni.
È prevista la somministrazione dei vaccini anche in altre strutture tra cui presidi ospedalieri e case di riposo.
Vengono promosse diverse iniziative per meglio promuovere e sensibilizzare l’utenza sui programmi vaccinali attraverso canali web, social network, materiale divulgativo, interventi formativi e divulgativi presso mass media locali, associazioni ed enti.
Entrambi i rispondenti dichiarano che è prevista un’attività periodica di formazione (da 2 a 4 incontri l’anno) degli operatori, sia a livello regionale che aziendale, rivolta a diverse figure sanitarie (medici igienisti, Mmg, assistenti sanitari e infermieri).
Dal questionario è emersa la presenza in entrambe le realtà di un’anagrafe vaccinale informatizzata a livello aziendale, anche se non collegata con il Mmg.
Mentre in nessuna delle due realtà rispondenti vi è un sistema di autovalutazione periodica dell’attività svolta, è presente una reportistica periodica delle attività vaccinali svolte, a livello aziendale (foglio elettronico), solo in una delle due realtà.
Per confrontare la realtà ligure con quella delle altre regioni ecco il documento con tutte le risposte: Sinossi regionali a confronto