Seduta chiusa in rosso per le Borse europee. L’andamento negativo di Wall Street con le deludenti performance di alcuni tecnologici, tra cui Apple, il calo del prezzo del petrolio e la sofferenza del settore bancario messo sotto pressione dallo scandalo Danske Bank e dall’attesa del verdetto Ue sul bilancio dell’Italia hanno scoraggiato gli investitori. Francoforte segna -1,58% con il Dax a 11.066 punti, Parigi-,21% con il Cac 40 a 4.924 punti, Londra -0,76% con il Ftse 100 a 6.947 punti.
Milano è finita in coda, con Ftse Italia All-Share a 20.276,27 punti (-1,93%) e Ftse Mib a 18.471,38 punti (-1,87%). Lo spread BtP Italia/Bund a 10 anni si è ampliato ulteriormente, arrivando a 327 punti base (aveva chiuso a 321 pb ieri e a 312 venerdì) e la quattordicesima emissione del BTp Italia ha fatto ancora un flop. Le richieste arrivate dagli investitori retail nel secondo giorno di offerta si sono fermate a 241,3 milioni, facendo ancora peggio di ieri (481 milioni) e avvicinandosi a minimo storico del giugno 2012. Nelle emissioni degli ultimi anni il cumulato dei primi due giorni aveva sempre fatto segnare richieste tra i due e i tre miliardi di euro mentre in questi primi due giorni le richieste sono arrivate a 722 milioni.
A Piazza Affari i maggiori ribassi sul listino principale sono di petroliferi e bancari: Saipem -7,22%, Banco Bpm -5,42%, Banca Mediolanum -4,47%. Fuori del listino principale ancora in calo Carige (-5,56%) mentre è in corso il cda che dovrebbe deliberare l’aumento di capitale.
Il petrolio è sceso ai minimi da un anno (-4,3% Wti gennaio a 54,76 dollari al barile, -4% Brent gennaio a 64,15 dollari al barile), in attesa del vertice Opec del prossimo week end.
L’oro, bene-rifugio, è salito a 1.223 dollari l’oncia.
La minore propensione al rischio ha favorito anche il dollaro, che torna sotto 1,14 nel cambio con la divisaa europea (a 1,1394 per un euro da 1,1451 di ieri) e lo yen sull’euro (a 128,41 per un euro da 128,98). Dollaro/yen a 112,59 da 112,55.