La chiusura negativa delle Borse asiatiche, che trova la sua ragione nell’intensificarsi delle tensioni sugli scambi commerciali tra Usa e Cina, si ripercuote anche sulle borse europee, che aprono tutte in rosso, Piazza Affari compresa: alle 9,06 il Ftse Mib cede l’1,37% a quota 21.797 punti. Lo spread Btp-Bund risale a quota 226 punti, rendimento al 2,62%.
Sulla stessa scia anche Parigi, che lascia sul terreno l’1,15% con il Cac 40 a 5.387 punti. Francoforte perde l’1,46% con il Dax a quota 12.647 punti mentre Londra segna un calo dell’1,05% con il Ftse 100 a 7.551 punti.
Come anticipato in apertura, chiusura negativa per il Nikkei della Borsa di Tokyo, sceso dell’1,77%: a fine scambi l’indice ha perso 401,85 punti a 22.278,48 e l’indice Topix l’1,55% (-27,51 punti) a 1.743,92.
A Milano sono vendute le azioni delle banche con Unicredit e Banco Bpm in ribasso del 2%. Giù anche Fca (-2%). Telecom Italia, che ieri aveva tentato il recupero, arretra dell’1,2%.
La guerra dei dazi continua a incidere anche sul petrolio e le quotazioni rimangono in calo: in attesa del vertice Opec di venerdì, che potrebbe allentare i limiti alla produzione, i contratti sul greggio Wti con scadenza a luglio cedono 65,4 dollari al barile (65,85 ieri sera a New York) mentre il Brent perde lo 0,7% a 74,8 dollari al barile.
I cambi in avvio di giornata: l’euro, in lieve calo, passa di mano a 1,1607 sul dollaro (1,1617 ieri sera a New York) e a 127,32 sullo yen.