Welfare aziendale, un mondo potenzialmente quasi infinito di beni e servizi, che riguardano i centri nevralgici della nostra società, salute e istruzione, e anche tantissimi altri, come il rimborso degli interessi passivi del mutuo, facilitazioni, sconti, promozioni e rimborsi su attività legate al tempo libero, bonus per baby sitter e asili nido. Iniziative che, in sostanza, puntano a incrementare il benessere del lavoratore ottimizzando i costi sostenuti dall’azienda, e sono possibili grazie alla normativa introdotta di recente, dalle ultime leggi di stabilità e dal Def 2017 del Governo Gentiloni.
Come utilizzare opportunità e vantaggi offerti ad aziende e dipendenti dalla nuova normativa sul welfare aziendale è il tema del convegno promosso dallo Studio Dapelo di Genova, attivo nella consulenza del lavoro, per il 12 giugno – ore 14.30/17.30 – alla sala Quadrivium di piazza Santa Marta 2 a Genova. Interverranno Claudio Della Monica, consulente del lavoro in Milano e consulente Welfare Generali Italia, Ilaria Bianchi, consulente del lavoro in Milano e consulente Flexible Benefit, e Giulio Dapelo, titolare dell’omonimo studio.

Per il lavoratore welfare aziendale vuol dire più potere d’acquisto e meno trattenute fiscali, e maggiori risorse per la salute e il benessere suoi e dei familiari: in sostanza, più welfare nel senso letterale della parola. L’azienda spende meno in contributi e oneri sul lavoro, aumenta la produttività e motiva meglio i suoi dipendenti.
Ma in gioco non sono soltanto una migliore retribuzione effettiva per il lavoratore e minori spese per l’azienda. «I beni e i servizi che riceve il lavoratore grazie al welfare aziendale – spiega Giulio Dapelo – alleggeriscono il carico dello Stato. E qui entriamo nel cuore del problema. Perché lo Stato è sempre più in difficoltà a garantire la protezione sociale. Non è che l’Italia spenda poco in questo campo, la protezione sociale assorbe circa il 30% del nostro Pil, siamo un po’ sopra la media europea. Ma la mano pubblica da noi non riesce a ottimizzare l’impiego delle risorse di cui dispone, per un complesso di motivi. D’altra parte i costi sono destinati ad aumentare, anche perché la popolazione invecchia. Come si può fare fronte alla domanda di protezione sociale? Lo Stato non può imporre ulteriori oneri ad aziende e lavoratori. Il welfare aziendale è in grado di fornire strumenti utili ad affrontare con efficacia il problema».