Uno stage di progettazione cucine accanto alla mostra di Bartolomeo Cavarozzi, un altro di financial statements vicino agli eventi natalizi.
Ci sfugge la linea editoriale del sito web turistico della Regione Liguria (dal vecchio indirizzo turismoinliguria si viene reindirizzati a lamialiguria.it), che nella sezione “vivi” (separata da “visita”) aggiunge un paio di proposte di corsi di formazione e tirocini accanto alle schede dedicati agli eventi culturali.
A quanto pare sembra essere una delle poche differenze tra le due sezioni “vivi” e “visita”, che ripetono in sostanza le stesse cose. In visita si trova soltanto qualche post in più sulle tradizioni culinarie.
Il fatto che gli eventi nella schermata principale si fermino solo al periodo natalizio, tranne qualche mostra, che arriva sino a primavera, denota una scarsa lungimiranza. In pratica chi volesse pianificare un soggiorno in Liguria in primavera, non troverà al primo sguardo qualcosa che potrebbe far propendere per una data piuttosto che un’altra. Manca un “calendario” per collegare la possibile data di soggiorno agli eventi in programma.
Con fatica abbiamo raggiunto le stagioni dei teatri, classificate nella sezione cultura e non in quella degli eventi. Essendo inseriti in questo modo, la fruizione per un turista appare molto complicata: ci vuole tempo e pazienza per andarle a visionare tutte, chi andrebbe sulla programmazione del Teatro Govi di Bolzaneto o Teatro delle Udienze (solo cliccandoci sopra si scopre che è a Finale Ligure)? Probabilmente sa a malapena che a Genova esiste un teatro dell’opera… ma magari, leggendo di uno spettacolo sulla Leggenda del pianista sull’Oceano o di un tributo a John Lennon potrebbe essere più invogliato.
Lascia a desiderare anche l’aggiornamento della parte in inglese (unico linguaggio estero disponibile); per il turista estero non esiste la destagionalizzazione evidentemente: in apertura, oltre alla mostra di Picasso e ai palazzi dei Rolli, c’è il whalewatching; in questo caso ipotizziamo non la lungimiranza, ma una dimenticanza da quest’estate, visto che ai primi posti compare ancora un post sull’estate dei red carpet. L’inverno è letteralmente bypassato: c’è solo un post sui 10 borghi da visitare in autunno. Più dettagliata la parte degli itinerari, ma solo nella spiegazione del percorso. Pochi accenni alla motivazione per cui visitare determinate cittadine.
Sempre nel sito in inglese, nella sezione cultura i teatri non compaiono, uno sforzo di mettere almeno la programmazione del Carlo Felice (l’opera è uno dei motivi per cui l’Italia è conosciuta nel mondo e spesso abbinata ai soggiorni dei turisti nelle grandi città) avrebbe potuto essere fatto, ma la sorpresa arriva cliccando sugli eventi: esiste la sezione, ma gli eventi sono tre e in italiano!