Sono 2.231 i procedimenti di mediazione depositati negli organismi delle camere di commercio liguri negli ultimi sei anni. 112 mila a livello nazionale: uno su tre è stato presentato presso gli sportelli camerali del Nord est. Non a caso Lombardia (15.241), Veneto (14.549) e Emilia Romagna (12.720) sono le regioni che nel periodo considerato hanno maggiormente fatto ricorso alla mediazione delle Camere di commercio per dirimere le liti: due domande su 5 provengono da queste aree geografiche.
È quanto emerge dal bilancio dell’attività di mediazione del sistema camerale da aprile 2011 a giugno 2017 presentato alla Camera di commercio di Cosenza insieme a un focus sulla realtà locale, a conclusione della XIV Settimana della conciliazione: si tratta dell’appuntamento promosso da Unioncamere e realizzato dalle Camere di commercio per informare sulle novità e i vantaggi della mediazione attraverso iniziative specifiche realizzate sui territori.
Arrivare alla risoluzione delle controversie ci sono voluti in media 46 giorni e il valore dei procedimenti definiti si è attestato mediamente su 113 mila euro. E quando le parti interessate si sono sedute intorno a un tavolo, l’accordo si è raggiunto nel 32% dei casi.
Il numero di procedimenti depositati nel le Camere di commercio ha registrato una crescita media annua dell’0,6%. Tuttavia lo scorso anno per la prima volta, dopo la sospensione tra gennaio e settembre del 2013 della condizione di procedibilità, il numero delle domande depositate agli sportelli camerali ha registrato una flessione passando da 20.728 nel 2015 a 19.332 nel 2016. Tuttavia nonostante la riduzione dell’attività del 2016 rispetto a quella del 2015, complessivamente le mediazioni camerali registrate sono state dello stesso livello di quelle del 2012, anno dell’introduzione della mediazione obbligatoria anche per materie con alto livello di litigiosità come il risarcimento del danno da veicoli e natanti escluso successivamente dal “decreto del fare”. Questo calo si inserisce in un quadro di generale ridimensionamento delle domande gestite nel 2016 in tutti gli organismi di mediazione iscritti nel registro del ministero della giustizia che sono diminuite del 6%, come evidenziato dal recente rapporto Isdaci.
«Le Camere di commercio sono rimaste un punto di riferimento importante per le procedure di mediazione, nonostante il calo fisiologico che lo scorso anno abbiamo registrato del numero degli organismi camerali preposti e dei procedimenti gestiti – sottolinea il vicesegretario generale di Unioncamere, Tiziana Pompei – su questa flessione ha influito negativamente sia l’incertezza generata dalla riforma del sistema camerale e degli accorpamenti previsti sia una diffusa quanto errata convinzione che le Camere non potessero più gestire mediazioni. Malgrado ciò nel 2016 gli sportelli camerali hanno gestito il 10,5% delle oltre 183 mila domande complessive rivolte a tutti gli organismi di mediazione iscritti nel registro».