Oltre 6mila prestazioni recuperate dalla mobilità passiva verso la Toscana con un risparmio di più di 500mila euro e un incremento contestuale di 10.794 prestazioni prodotte con un risparmio complessivo di oltre 131mila euro. I dati, relativi alla riduzione delle liste di attesa per la radiologia in Asl5 Spezzino in un anno (tra il 2015 e il 2016), sono stati illustrati questa mattina nell’aula del consiglio regionale dalla vicepresidente della Regione Liguria e assessore alla Sanità Sonia Viale.
In particolare, nell’ambito della diagnostica radiologica, le minori fughe verso la Toscana hanno riguardato: 1.623 prestazioni per la radiologia, 1.155 Tac, 2.811 risonanze magnetiche e 498 ecografie.
Per ridurre la mobilità passiva, negli ultimi due anni Asl5 ha messo in campo una serie di azioni tra cui, in particolare, un accordo con i medici di medicina generale per la prenotazione diretta delle prestazioni ambulatoriali e la costruzione di agende per le prestazioni in classe di priorità breve (10 giorni) a loro dedicate per le prestazioni di radiologia diagnostica. Questo ha comportato una facilitazione del percorso del paziente con l’eliminazione del passaggio al Cup per la prenotazione e la prenotazione presso le strutture aziendali e convenzionali, con la conseguente diminuzione della mobilità passiva. Asl5 ha inoltre incrementato sia il tetto di budget delle strutture convenzionate sia la produzione ospedaliera di prestazioni di diagnostica radiologica, effettuando prestazioni al di fuori dell’orario istituzionale di servizio, con la messa a disposizione di un’ulteriore quota di prestazioni di radiologia diagnostica. Sono quindi diminuiti i tempi di attesa e la mobilità passiva extra-regionale.
Asl5 ha inoltre provveduto a: garantire i sevizi diagnostici per l’urgenza ed emergenza; aumentare l’offerta per attività routinaria; garantire l’accesso alle prestazioni particolari ( RM cuore, RM prostata, Colonscopia virtuale); individuare percorsi diagnostici dedicati aumentando l’offerta. Sul fronte della prevenzione, si è mantenuta l’estensione dello screening mammografico al 100% estendendone la “popolazione target” anche alla fascia di età 45-49 anni e puntando all’incremento dell’adesione. Grazie alle azioni messe in campo, tra 2015 e 2016 il consumo di prestazioni è aumentato di 4.441 unità. Ridotta la mobilità passiva anche verso il Piemonte (42 prestazioni recuperate), la Lombardia (205 prestazioni recuperate), l’Emilia Romagna (19 prestazioni recuperate).