È l’oliva taggiasca la protagonista dello stand promozionale che Regione Liguria inaugura oggi al meeting di Comunione & Liberazione a Rimini. Degustazioni della celebre drupa e di patè di taggiasca, in una struttura addobbata con reti da raccolta di olive.
«Siamo molto contenti – commenta Roberto De Andreis, presidente del comitato promotore della Dop taggiasca – quello di Rimini è un evento molto frequentato, è l’occasione per far conoscere a molte persone la nostra oliva e i nostri prodotti».
Al momento non è possibile conoscere l’investimento della Regione per la partecipazione al meeting, la Regione Lombardia per esempio ha speso 130 mila euro (si legge in una nota ribattuta da diverse testate locali). Bj Liguria ha contattato l’ufficio stampa regionale, che ha assicurato che la cifra verrà pubblicata sul sito istituzionale.
Nei mesi scorsi è stata presentata la richiesta al ministero delle Politiche agricole per il riconoscimento della Dop, (denominazione di origine protetta), con il sostegno della Regione Liguria.
Lo slogan scelto è “La taggiasca siamo noi“. Toti partecipa anche al dibattito dedicato alla politica sul territorio insieme ai colleghi delle Regioni Lombardia, Emilia Romagna, e della provincia di Trento.
La taggiasca, ha annunciato la Regione Liguria, sarà oggetto della campagna autunno-inverno #lamialiguria.
Un percorso per valorizzare l’eccellenza di un prodotto che comprende il Ponente ligure. Presente da più di 900 anni sulle colline terrazzate del ponente ligure l’albero della taggiasca si coltiva fino a 600 metri di altezza, grazie a oltre 1.500 olivicoltori.
«Come Regione Liguria – spiega Toti – sosteniamo con forza e convinzione il percorso avviato dal Consorzio, di riconoscimento di un prodotto, indissolubilmente legato al nostro territorio, come testimoniato dal nome. E per valorizzare al massimo questa eccellenza abbiamo pensato di finalizzare la campagna autunno-inverno de #lamialiguria per comunicare ai cittadini l’orgoglio di un prodotto e far conoscere al resto dell’Italia e ai turisti una particolare caratteristica agroalimentare della nostra terra».