I nuovi criteri di assegnazione delle case di Edilizia residenziale pubblica sono legge regionale.
Ecco i punti principali: vendita degli immobili di pregio inutilizzati per recuperare risorse da destinare a programmi di costruzione, acquisto e recupero di alloggi pubblici; bando per assegnazione degli alloggi ogni due anni; principali requisiti per l’accesso agli alloggi: per gli stranieri residenza da 10 anni sul territorio nazionale, per tutti da 5 anni nel bacino di utenza del Comune che emana il bando; assenza di condanne penali passate in giudicato ad eccezione di coloro che hanno concluso un percorso di riabilitazione.
Il 50% degli alloggi sarà destinato a nuclei familiari sotto la soglia di povertà assoluta; l’altro 50% a nuclei familiari in possesso dei requisiti o altri soggetti ‘fragili’ (anziani ultra 65enni; nuclei familiari con disabili o malati terminali a carico; giovani coppie con età non superiore a 40 anni con figli; appartenenti alle forze dell’ordine; nuclei familiari soggetti a procedure esecutive di rilascio; genitori separati o divorziati; persone sole con minori; nuclei familiari in condizioni abitative improprie).
L’atto convenzionale ha durata di 8 anni, rinnovato alla scadenza previa verifica del mantenimento dei requisiti per la permanenza.
Il superamento del parametro dell’Isee del nucleo familiare per cinque anni consecutivi determina la decadenza dei diritti.
Entro sei mesi da entrata in vigore della legge, gli enti gestori devono adottare un sistema di pronto intervento, ascolto, intermediazione sociale dell’utenza per garantire una risposta tempestiva a problemi di manutenzione, sicurezza e vivibilità dei quartieri.
«Chi oggi vive in un alloggio di edilizia pubblica – dice l’assessore competente Marco Scajola – potrà, per gravi motivi di salute o per motivi di lavoro, spostarsi in altre province, avendo le stesse garanzie e il medesimo trattamento. Questo fino ad oggi non era permesso. Fino ad ora, poi, per presentare richiesta di accesso all’edilizia pubblica ci si doveva rivolgere esclusivamente al proprio comune di residenza: d’ora in avanti sarà possibile fare richiesta anche ai comuni vicini, purchè nello stesso bacino».