Centoventuno aziende, quasi 3 mila dipendenti e un fatturato complessivo di 300 milioni di euro: sono i numeri delle aziende di Assagenti, l’associazione degli agenti e dei broker genovesi, che ha tenuto sua prima assemblea dei soci martedì 16 maggio nella sala di Terrazza Colombo a Genova.
L’elenco dei numeri parte dalla compagine associativa: la parte del leone la fanno le agenzie di navi volandiere, che rappresentano il 31,5% dei soci Assagenti, seguono le società di mediazione marittima con quasi il 30% e le agenzie marittime di linea con il 24%; le ultime fette di torta se le spartiscono, i raccomandatari che operano nel settore del diporto con il 7,5%, le società di crew management con il 6,5% e gli agenti aerei con l’1,5 % del totale. Completamente ribaltata invece la classifica in base all’occupazione dove le agenzie di linea impiegano quasi il 70% dei 3 mila dipendenti totali; il 30% restante viene spartito tra agenti tramp – 16% –broker – 12% – agenti manning – 3,5% – e agenti di navi da diporto e agenti aerei, rispettivamente con lo 0,48% e lo 0,11%.
«Il dato sul fatturato dell’intera categoria genovese, broker e agenti, è davvero significativo – sottolinea Alberto Banchero, presidente di Assagenti – a un occhio attento non sfugge che è il risultato di aziende che vivono di servizi e non di prodotti».
A livello nazionale, Genova contribuisce all’elenco di iscritti in Federagenti, la federazione nazionale degli agenti e dei mediatori marittimi, per il 25%, seguita solo da Livorno come doppia cifra, che pesa per il 13% sul totale delle aziende della categoria.
Negli ultimi due anni il job centre di Assagenti ha soddisfatto il 45% delle richieste delle aziende associate, con un totale di 75 assunzioni in due anni, quasi 4 al mese. Con l’ultima edizione del Catalogo di sviluppo manageriale, una serie di 12 corsi completamente gratuiti per il middle management delle associate, sono state formate circa 252 persone per un totale di 340 ore di aula. Inoltre, Assagenti collabora con diverse scuole per la formazione dei disoccupati, di cui hanno usufruito negli ultimi due anni 46 persone con un placement di settore del 70% e un placement generale dell’80%. «Ci piace pensare – commenta Banchero – che con la nostra attività contribuiamo a creare nuovi posti di lavoro sul territorio».