La riforma fiscale “storica” con una forte riduzione delle tasse sulle imprese e sulla classe media promessa dal presidente Usa Donald Trump, insieme all’attesa per il Beige Book della Federal Reserve di questa sera, dopo che diversi segnali dalla banca centrale Usa su un possibile aumento dei tassi di interesse già a marzo (Janet Yellen renderà noto l’Economic Outlook venerdì sera) hanno spinto Wall Street a un nuovo record (21mila punti nel Dow Jones) e prodotto un forte rialzo anche nei listini europei.
Parigi chiude con un rialzo del 2,10% a 4.960,83 punti. Londra avanza dell’1,64% a 7.382,90 punti e segna il suo massimo storico. Record anche per Francoforte, che sale dell’1,9% sopra i 12.000 punti. Milano termina con Ftse Italia All-Share a 21.219,30 (+2,26%) e Ftse Mib a 19.364,39 (+2,39%).
A Piazza Affari in evidenza Leonardo (+3,5%) grazie al momento favorevole per il settore difesa dopo l’annuncio di importanti investimenti da parte dell’amministrazione Trump e anche alle indicazioni fornite dal ceo Mauro Moretti in audizione alla commissione Industria del Senato. Moretti ha aperto alla possibilità di cedere una quota di minoranza dell’americana Drs mantendendo il controllo della società con almeno il 51% e si è mostrato possibilista sulla distribuzione di un dividendo agli azionisti per l’esercizio 2016.
Il listino milanese è stato sostenuto anche dalle banche: la Popolare di Sondrio è cresciuta del 7%, Ubi del 5,6%, Unicredit del 4,2% a 13,19 euro, Intesa e Banco-Bpm del 4,1%. Carige ha ceduto il 4,6% all’indomani del piano che prevede un aumento di capitale fino a 450 milioni e lo scorporo degli npl in una società ad hoc, mentre le risparmio hanno chiuso in aumento del 7% a un prezzo
67,5 euro.
Negli altri settori corre Moncler (+5,6%) dopo i conti e positivi, bene anche Eni (+3,3%). Luxottica èsalita dell’1,2% in attesa dei conti annunciati a mercati chiusi, piatta Mediaset (+0,3%).
In lieve calo Recordati (-0,27%) che ha annunciato la distribuzione di un dividendo complessivo di 0,7 euro per azione relativo all’esercizio 2016. Timida Mediaset (+0,3%) sull’ipotesi di una intesa tra Fininvest e Vivendi che escluda il lancio di un’opa su Cologno Monzese e porti anzi a una riduzione della quota francese tramite un collocamento di titoli presso investitori istituzionali.
La scommessa sui tassi Usa in rialzo a marzo ha portato a vendite su Treasury e ad acquisti sul dollaro, tornato vicino a 1,05 per un euro (per chiudere a 1,055 da 1,061 di ieri).
Petrolio stabile (+0,1%) a 54,08 dollari al barile.