Il Parco del Beigua chiude il 2016 con una forte crescita di presenze sui propri sentieri. Gli eco-contatori posizionati in quattro dei principali percorsi escursionistici dell’area Unesco hanno registrato un incremento dei passaggi rispetto agli anni precedenti, concentrati soprattutto, come atteso, nella bella stagione, da aprile a ottobre. Risultati più che soddisfacenti, che arrivano proprio nei giorni in cui si celebra il compleanno del Parco, istituito il 22 febbraio 1995.
Se la Foresta della Deiva a Sassello si mantiene stabilmente intorno ai 10 mila passaggi annui, così come il Sentiero Natura della Val Gargassa a Rossiglione si assesta intorno ai 17.300, gli altri punti di monitoraggio segnano numeri particolarmente interessanti: l’itinerario sulle alture di Arenzano, che dal Curlo porta al Passo della Gava, indica quasi 31 mila passaggi nel corso dell’anno, Pratorotondo sull’Alta Via dei Monti Liguri supera i 36.200.
Numeri che premiano l’impegno del Parco nell’offrire un territorio accogliente, con una manutenzione attenta della rete sentieristica e un’innovazione costante delle proposte di fruizione, a cui si affianca l’intensa attività di promozione.
Sulla base dei dati raccolti nei quattro sentieri monitorati e tenendo presente che il Parco del Beigua offre circa 600 chilometri di sentieri, di cui poco più di 400 chilometri regolarmente mantenuti e rappresentati da una quarantina di percorsi segnalati, la stima è di qualche centinaia di migliaia di appassionati di natura e attività outdoor.
Una tendenza positiva che anticipa e conferma le indicazioni del Piano Strategico del Turismo per l’Italia 2017-2022, approvato dal consiglio dei ministri pochi giorni fa, che tra le linee di sviluppo del settore per i prossimi sei anni individua proprio le aree protette, con il loro patrimonio di bellezze naturali, biodiversità, prodotti locali e tradizioni, quali ambiti prioritari per la promozione di un modello di turismo sostenibile.