Chiudono ancora in rosso le Borse europee sulla scia di New York, disturbata dalle polemiche sulle misure anti-immigrazione del presidente Donald Trump. Inoltre in Europa gli operatori temono la fine delle politiche di Quantitative easing poiché l’inflazione a gennaio nell’Eurozona è salita all’1,7%, avvicinandosi al target indicato dalla Bce del 2%. A Londra l’Ftse 100 cede lo 0,27% a 7.099, a Parigi il Cac 40 lo 0,75% a 4.748,90 punti, a Francoforte il Dax 30 l’1,25% a 11.535,31 punti. In calo anche Milano con Ftse Italia All-Share a 20.363,76 (-0,85%) Ftse Mib a 18.590,73 (-0,90%).
A Piazza Affari sono risultati deboli soprattutto i bancari, a causa del pessimismo generato dalla numero uno della Vigilanza europea, Daniele Nouy, che ha invitato gli istituti italiani a fare ancora molto sul fronte degli npl. Unicredit ha perso il 3,97% dopo i dati negativi per il 2016, comunicati ieri a borsa chiusa, Ubi il 3,19%, Intesa l’1,27%), Mediobanca il 2,69%, Banco Bpm segna 5,12%, Carige -1,48%, Generali -1,14%.
Nell’energia Eni -1,25%, Saipem -2,78%. Positive Snam (+0,40%) e Italgas (+0,86%). Leonardo cede il 2,30% alla notizia che l’a.d. Moretti è stato condannato per l’incidente ferroviario di Viareggio, avvenuto quando era alla guida di Ferrovie dello Stato.
Chiudono positive Ferrari (+1,67%) e Fca (+0,70%), Ch scende del 2,38% dopo i conti 2016 chiusi in rosso e con dividendo in calo. Positiva Telecom (+1,86%), negativa Mediaset (-1,59%).
La moneta unica passa di mano a 1,0795 dollari (1,0699 in avvio e 1,0695 alla vigilia), 121,61 yen (121,46 e 121,59). Il dollaro vale inoltre 112,64 yen (113,53 e 113,69).
Per quanto riguarda il petrolio, Wti è in rialzo sopra i 54 dollari al barile.
Lo spread tra Btp e bund con durata decennale resta a livelli elevati, sopra i 183 punti.