Ci voleva Luigi Predeval, milanese, amministratore di Ght, Genova high tech, per ribadire la miopia dei genovesi e dei liguri nel non saper valorizzare il proprio tesoro e a lanciare una candidatura importante.
Sarà un luogo comune, ma il fatto che abbia ribadito quanto si sentisse fortunato – durante la presentazione dello studio di fattibilità della società di gestione degli Erzelli – ad avere un ufficio con vista che arriva sino al promontorio di Portofino, mentre i colleghi milanesi hanno a che fare con nebbia e smog, dovrebbe far riflettere ancora di più la politica e le associazioni datoriali (nella foto di apertura il panorama di Ponente che si vede da Erzelli).
L’amministrazione regionale sembra aver compreso l’opportunità di mostrare la Liguria come il catalogo di bellezze qual è e il successo dell’hashtag #LamiaLiguria lo dimostra. La qualità della vita è un “atout” notevole da giocarsi, ma non può vincere contro la concorrenza delle infrastrutture ferroviarie, di un trasporto pubblico efficiente (almeno sottoterra o su rotaia) e di spazi disponibili. Anche una maggiore promozione delle competenze eccellenti che ci sono sul territorio sarebbe auspicabile.
Il fatto di avere l’Aeroporto a 5 minuti di auto dalla collina degli Erzelli è un altro punto di valore da mettere sul piatto della bilancia e Paolo Sirigu, direttore dello scalo genovese, ha dichiarato che in ogni incontro strategico con le compagnie aeree, di citare sempre il progetto Erzelli come una grande opportunità.
A Genova e in Liguria è difficile fare network, ho l’impressione che si pensi di più al proprio palazzo nobiliare
(Luigi Prevedal, a.d. Ght)
Predeval ha messo un altro dito nella piaga: «A Genova e in Liguria è difficile fare network, ho l’impressione che si pensi di più al proprio palazzo nobiliare, non si capisce che è il primo passo per far parlare le aziende tra loro». Del resto la storia della “Superba” è costellata da famiglie in lotta, nuclei sociali che hanno acquistato una grande importanza e che hanno fornito anche le prime regole di vita comunitaria, vista la mancanza della definizione di regole di convivenza da parte delle discontinue istituzioni civili. Tuttavia, poiché la ricchezza delle famiglie derivava solo da attività internazionali di commercio, spesso l’egemonia e il potere erano frutto di alleanze strategiche o il risultato di lotte sanguinose.
A Bj Liguria capita spesso di interfacciarsi con aziende liguri eccellenti, incontrando però molto spesso una certa resistenza a “parlare di sé”, come se la diffusione dei successi fosse una disgrazia anziché un’occasione per espandere ancora di più il business. Lo si intuisce anche dalla scarsa cura con cui vengono gestiti i siti web aziendali per esempio, la prima interfaccia con l’utente. Per non parlare della proverbiale riservatezza di tutto il mondo che ruota attorno ai porti, una realtà economica fondamentale per il Paese (non solo per la Liguria), ma che solo ora sta provando a sfondare quel muro che la separa dal resto delle città.
Genova si candidi a ospitare l’Agenzia europea del Farmaco
(Luigi Prevedal, a.d. Ght)
Il fatto che si stia pensando di puntare anche sulle Scienze della Vita, vista la peculiarità delle aziende presenti sulla collina (Iit, Esaote), ha portato Predeval a lanciare la proposta di candidare Genova a ospitare l’Agenzia europea del Farmaco, che non potrà più avere Londra come sede, vista l’imminente Brexit: «Ho parlato con il sindaco di Milano Giuseppe Sala, qui a Genova tra un anno e mezzo possiamo inaugurare un palazzo, mentre nell’area che ospitò Expo occorre attendere per vari passaggi burocratici e quindi avremmo un vantaggio notevole dal punto di vista temporale». Il problema è che a Milano tutti stanno remando dalla stessa parte già da mesi, mentre Genova ha anche l’ostacolo delle elezioni imminenti. L’Agenzia porterebbe nel capoluogo un migliaio di persone, una benedizione per una città che sta perdendo popolazione ogni anno.