Chiudono in rialzo le Borse europee, incoraggiate da Wall Street, dove l’indice Dow Jones ha superato per la prima volta nella storia la soglia dei 20 mila punti. A sostenere Wall Street è la fiducia nel presidente Trump, che conferma la sua intenzione di avvantaggiare le imprese Usa nei suoi primi 100 giorni di governo.
In Europa al primo posto si è piazzata Francoforte, con il Dax e cresciuto dell’1,82%, sopra la soglia psicologica degli 11.800 punti a 11.806,05 punti. Londra in rialzo dello 0,2% a 7.164 punti, frenata dall’impennata sopra quota 1,26 dollari della sterlina. Parigi ha guadagnato lo 0,99% a 4.877,67 punti. In crescita anche Milano, con Ftse Italia All-Share a 21.375,97 (+0,29%) e Ftse Mib a 19.582,23 (+0,42%).
A Piazza Affari exploit di Unicredit a +8,9%, bene anche Intesa a +0,35%, Mediobanca (+3,1%), Generali (+1%). A spingere i listini è la prospettiva di una possibile operazione tra Generali e Intesa, di cui beneficia in primis Unicredit, primo azionista con quota dell’8,56% di Mediobanca, a sua volta primo socio della compagnia assicurativa con il 13,04 per cento.
Male le utilities, con Snam (-1,4%), Terna (-1,8%) ed Enel (-1,6%) . Nuovo crollo, per Yoox (-5,4%).
In forte rialzo Saipem (+6,4%) dopo la firma posta ieri da Trump sull’ordine esecutivo per proseguire la costruzione dei controversi oleodotti di Keystone XL e Dakota Access, bloccati da Obama in seguito a numerose proteste anche da parte degli ecologisti. La notizia ha favorito anche Tenaris (+2,6%) . Positive anche Stm (+1,3%), in vista dei risultati trimestrali di domani, e Buzzi (+1,4%), sostenuta dal piano di ammodernamento delle infrastrutture da mille miliardi di dollari proposto da Washington.
La rinnovata fiducia dei mercati ha allontanato gli acquisti dai beni rifugio, con l’oro tornato nuovamente sotto quota 1.200 dollari l’oncia.
Continua la debolezza del dollaro con il cambio Eur/Usd in area 1,075 e l’Usd/Jpy a 113,6. Si rafforza la sterlina che risale oltre quota 1,26 sul dollaro e a 0,85 nei confronti dell’euro.
Tra le materie prime, il petrolio azzera le perdite della mattinata nonostante i dati settimanali pubblicati dall’Eia abbiano mostrato un aumento delle scorte Usa superiore alle attese, con Brent e Wti sostanzialmente stabili rispettivamente a 55,5 e 53,3 dollari al barile.