Un fondo regionale di garanzia di 400 mila euro per le persone fino a 40 anni che intendono acquistare la prima casa stipulando un mutuo bancario, attraverso la concessione di una fidejussione per il pagamento delle rate. Lo ha presentato oggi la Regione Liguria per venire incontro alle coppie che per diversi motivi (salute, perdita del posto di lavoro, morte di uno dei due), si troverebbero a diventare morosi. Un modo per ridurre il rischio “inadempimento”.
La delibera regionale ha approvato anche il modulo attraverso il quale si potrà accedere a questa garanzia: la domanda va fatta dai richiedenti a una delle banche convenzionate, che verranno stabilite dopo il tavolo tecnico di lunedì con i rappresentanti di Abi.
Le condizioni per accedere a questa garanzia sono: un appartamento che non superi il costo di 200 mila euro, un importo del mutuo non superiore a 150 mila euro e una durata del mutuo non superiore a 25 anni. La garanzia fornita dalla Regione Liguria sarà pari al 10% dell’importo del mutuo concesso dalla Banca con un limite massimo di 10 mila euro a persona, per coprire il pagamento delle rate che risultano insolute, sia per la quota di capitale sia per la quota interessi.
Altra novità è che il fondo (operativo da marzo) potrà essere integrato da soggetti pubblici e privati.
«L’obiettivo è venire incontro alle famiglie giovani e per giovani abbiamo incluso tutta la fascia di età dai 30 ai 40 anni, visto che da noi si tende a formare una famiglia più tardi rispetto ad altri Paesi europei», sottolinea l’assessore regionale all’Urbanistica Marco Scajola.
Il mutuatario in pratica non sarà messo in mora e potrà lui stesso attivare il supporto regionale. Con i tassi di interesse ancora bassi il fondo potrà aiutare molte coppie.
«Valuteremo la riuscita – dice il presidente della Regione Giovanni Toti – dopo una prima fase di sperimentazione della durata di 24 mesi».
Sarà Filse che gestirà tutta la fase operativa e di rapporto nei confronti degli Istituti di Credito erogatori dei mutui che si convenzioneranno con la Finanziaria regionale e saranno, in questo modo, garantiti per eventuali inadempimenti di chi ha stipulato il mutuo.
«Dopo la sperimentazione – aggiunge Scajola – potremmo trasformarlo in un fondo permanente. In questo modo interveniamo in situazioni che possono trasformarsi, per problemi sopravvenuti, in rischio di povertà».