Chiusura debole dopo scambi contenuti durante la giornata per le Borse europee, con l’eccezione di Londra, che chiude sui massimi storici. Milano negativa, trascinata giù dai bancari. L’indice Ftse 100 di Londra tocca un record storico a 7.104,5 punti, in rialzo dello 0,51%, a Parigi Cac 40 -0,01% a 4.848 punti), a Francoforte Dax -0,02% a 11.475 punti . Milano, penalizzata dal settore finanziario e da Telecom, segna Ftse Italia All-Share a 20.925,31 (-0,69%) e Ftse Mib a 19.239,39 (-0,78%).
A Piazza Affari la diffidenza degli investitori resta alta soprattutto nei cobfronti delle banche anche causa del forte pressing Bce sulla cessione dei crediti deteriorati. Banco Popolare e Bpm, che dal primo gennaio costituiranno una sola banca denominata Banco Bpm, perdono rispettivamente il 2,21% e il 2,65%. Negativi anche Intesa Sanpaolo a -0,82%, Mediobanca -1,26%, Unicredit a -1,20% e Unipol -1,98%, Carige -5,35. Sospesa da prima di Natale Mps, che restera’ fuori dalle contrattazioni prevedibilmente fino a che non sara’ chiaro il piano di rilancio.
Negativo anche il comparto energetico con Snam a -0,72%, Terna a -1,29%, Enel a -0,62% ed Eni a -0,20%.
In rosso anche gli industriali con Telecom a -3,16% e Fca a -0,11%.
Il greggio è ai massimi da luglio 2015 e avviato al quarto rialzo consecutivo sia per quanto riguarda il Wti (+0,3% a 54,1 dollari al barile) sia per quanto riguarda il Brent (+0,35% a 57,79 dollari al barile) poiché è imminente l’implementazione dell’accordo sul taglio della produzione da parte dei principali produttori. Attese in serata le statistiche sulle scorte Usa di petrolio dell’American Petrolium Institute.
Torna a rafforzarsi il dollaro sotto 1,04 per un euro: in chiusura il cambio si attesta a 1,0396 da 1,0457 di ieri sera.