Chiusura debole per le Borse europee, che attendono per questa sera questa sera le decisioni del Fomc, il braccio operativo della Federal Reserve, in tema di tassi di interesse. È previsto un rialzo del costo del denaro americano, ma c’è attesa per le dichiarazioni della numero uno dell Fed, Janet Yellen, per comprendere anche le future mosse dell’istituto centrale. Inoltre, poco prima della fine della sessione è arrivata la notizia che l’Eurogruppo ha ritirato le misure accordate alla Grecia per l’alleggerimento del debito, a causa dell’aumento delle pensioni minime e degli sgravi fiscali concessi da Atene alle isole maggiormente colpite dall’emergenza migratoria.
Milano ha terminato la giornata con Ftse Italia All-Share a 20.239,11 (-1,04%) e Ftse Mib a 18.606,32 (-1,18%). L’Ftse 100 di Londrasegna – 0,28% a 6.949 punti, il Cac 40 di Parigi -0,72% a 4.769 punti, il Dax di Francoforte -0,35% a 11.245 punti.
A Piazza Affari, contrastati bancari, energetici e industriali. Tra gli istituti di credito scivola Unicredit (-6,41%) dopo i guadagni della vigilia in seguito all’annuncio del maxi-aumento di capitale nell’ambito del piano. Giù anche Mps (-2,05%) mentre si attende la risposta Consob all’operazione di conversione delle obbligazioni in mano al retail. Bene Carige (+6,01%), e Banco Popolare (+1,58%) e Bpm (+1,80%) che hanno siglato l’atto di fusione. Positiva anche anche Mediobanca (+0,93%).
Prosegue la corsa di Mediaset (+1%), oggetto della scalata di Vivendi e dell’acquisto di azioni, in chiave difensiva, da parte della holding Fininvest.
Tra gli energetici Saipem +0,85% , Eni -0,33% , Enel -1,17% .
Tra gli industriali, in rialzo Ferrari (+0,46%) giù Fca (-0,37%. ).
Sul fronte dei cambi l’euro passa di mano a 1,0655 dollari (da 1,0655 dollari ieri in chiusura) e 122,54 yen (122,61 yen), mentre il rapporto fra la divisa Usa e quella nipponica si attesta a 115,96 (115,07). Lo spread Btp/Bund ha terminato in area 150 punti base, nel giorno in cui il Governo guidato da Paolo Gentiloni ha ottenuto anche la fiducia del Senato.
Debole il petrolio, nonostante abbia arginato le perdite dopo il dato sulle scorte Usa in calo: il wti, contratto con consegna a febbraio, cede l’1,5% attestandosi a 53,17 dollari al barile.