Avvio in calo per la Borsa di Milano: l’indice Ftse Mib ha segnato un calo dello 0,6% a quota 17.329 punti. Anche le borse europee sono partite con gli indici in negativo. Londra scende dello 0,43%, Francoforte arretra dello 0,77% e Parigi dello 0,4%.
A Piazza Affari calo di Eni sin dai primi scambi: -2% a 13,46 euro, alla luce dei dati sul terzo trimestre che vedono una perdita netta di 0,56 miliardi. C’è chi invece sorride: Mediobanca nelle prime fasi di contrattazioni balza del +2,31% a quota 7,10 euro per azione grazie ai conti relativi al primo trimestre del 2016-2017 (un utile netto di 271 milioni di euro), in crescita dell’11% rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente. Il miglior trimestre in assoluto dal 2008.
Sui mercati asiatici la borsa di Tokyo ha chiuso in rialzo, incoraggiata dall’indebolimento dello yen sul dollaro e dalla prospettiva di un rialzo dei tassi Usa. L’indice Nikkei
ha segnato un +0,63% e ha terminato la settimana con un guadagno complessivo dell’1,52%, il più alto degli ultimi sei mesi.
Sul fronte cambi l’euro apre in rialzo sopra 1,09 dollari. La moneta europea passa di mano a 1,0916 dollari e 114,98 yen. Sterlina stabile dopo essere scesa sotto quota 1,22 a 1,2167 sul dollaro. Sui mercati pesa l’aspettativa di un rialzo dei tassi Usa entro dicembre, che rafforza il dollaro.
Lo spread tra Btp e Bund ha aperto stabile questa mattina a 136 punti base . Il rendimento del decennale italiano è all’1,55%.
Il prezzo del petrolio è stabile: i dubbi sulla possibilità di applicazione dell’accordo di Algeri tra i paesi Opec per una riduzione congiunta della produzione fa fermare i future sul Light crude sui mercati asiatici a 49,71 dollari e quelli sul Brent crescono di 3 cent a 50,50 dollari.