Chiudono la settimana in calo le Borse europee, con l’indice Euro Stoxx 50 che cede lo 0,98% a 3.053 punti, per il timore che la Federal Reserve possa rialzare i tassi d’interesse prima del previsto e rese indecise dalla decisione attendista della Bce in merito al possibile prolungamento del programma di quantitative easing in scadenza a marzo 2017. Londra ha ceduto l’1,19% (6.776 punti), Parigi -1,12% (4.491 punti) e Francoforte -0,95% (10.573 punti).Nel Vecchio Continente l’unico settore che ha chiuso in positivo è quello finanziario (+0,07%). In calo l’energia che cede l’1,41%, l’industria -1,35% e l’informatica -0,83%.
Milano segna Ftse Mib a 17.156,48 (-1,26%) e Ftse Italia All-Share a 18.823,15 (-1,17%).
A Piazza Affari Mps ha chiuso in ribasso del 2,21% la prima seduta dopo l’annuncio delle dimissioni dell’amministratore delegato Fabrizio Viola. Male anche gli altri titoli del comparto, con Intesa Sanpaolo a -1,19%, Mediobanca -0,87%, Bpm -1,12%, Banco Popolare – 0,93%, Unicredit -1,52%, Carige -0,69%.
Hanno tenuto gli assicurativi, con Generali +1,4%, e A2a (+0,24%).
Negativi gli energetici (Enel -1,36%, Eni -1,85%), gli industriali (Finmeccanica -0,65%, Fiat Chrysler -0,90%) e Telecom Italia (-1,53%).In discesa Ferrari (-1%) con il suo socio di riferimento Exor (-2,2%).
Male Poste Italiane ( (-3%), a conferma che un’eventuale operazione di acquisto di Pioneer, per il momento nonconvince del tutto gli operatori.
Nel lusso, Ferragamo a – 1,14% e Luxottica a -0,49%.
Sul fronte delle materie prime, il petrolio ha pagato il rafforzamento del dollaro scivolando a 46,49 dollari al barile a New York (-2,4%).