La Regione Liguria risponde a Comune di Genova e Città Metropolitana di Genova sulla questione del ritardo nel presentare la documentazione per ottenere i finanziamenti contro la tratta degli esseri umani. “Con una lettera del 10 giugno, indirizzata ai presidenti delle Conferenze dei sindaci della Liguria, al sindaco della Città Metropolitana di Genova e ad Anci Liguria – si legge in una nota – ha dato avvio al progetto, in partenariato con Comune di Genova, Città Metropolitana di Genova e Comune della Spezia, rispondendo all’avviso pubblico indetto alla presidenza del Consiglio dei ministri per il finanziamento di progetti attuati a livello territoriale e finalizzati ad assicurare ai soggetti vittima di tratta o di grave sfruttamento adeguate condizioni di alloggio, vitto, assistenza sanitaria e la prosecuzione dell’integrazione sociale“.
La Regione Liguria ha raccolto i contributi dei partner, intenzionata a presentare il progetto entro il termine assegnato (30 giorni) con scadenza lunedì 11 luglio alle 14 e fa sapere che il Comune di Genova ha trasmesso la documentazione (progetto, proposta di budget, delega e documentazione amministrativa) in modo corretto e puntuale; il Comune della Spezia ha trasmesso il materiale il 9 luglio, mentre la Città Metropolitana di Genova ha fornito la documentazione completa – in particolare il preventivo economico e la nota di adesione al progetto – all’orario esatto in cui scadevano i termini.
Questo, considerato che il progetto era regionale e non poteva essere inviato stralciato, ha comportato che Regione Liguria abbia potuto inviare tutto il fascicolo al Dipartimento competente presso la presidenza del Consiglio dei ministri solo nei minuti immediatamente successivi, oltre la scadenza dei termini.
Regione Liguria precisa inoltre “che non viene esclusa la possibilità di reperire comunque i fondi necessari al finanziamento del progetto, anche se la strada più immediata, in fase di valutazione, è quella di un ricorso, per cui gli uffici hanno già avuto mandato di mettersi al lavoro”.