«Dobbiamo mettere in campo al più presto azioni per tornare a essere in Iran quello che eravamo prima delle sanzioni, ma non possiamo aspettare che i meccanismi internazionali ci consentano di farlo. Non possiamo rischiare di arrivare secondi o addirittura terzi». Così Giuseppe Zampini, presidente di Confindustria Genova, nel corso del convegno organizzato da Fratelli Cosulich sulle opportunità di business in Iran, che si è svolto al palazzo della Borsa di Genova alla presenza dell’ambasciatore iraniano a Roma Jahanbakhsh Mozaffari.
Un Paese in grande di sviluppo, con una popolazione prevalentemente giovane, importantissime risorse naturali (gas, petrolio, miniere), ma che ha bisogno di tecnologia, in molti campi (nello shipping, nell’industria e nell’agricoltura, come ha sottolineato il presidente degli industriali genovesi), e soprattutto di aziende che investano. E a questo proposito, Augusto Cosulich “bacchetta” le banche: «Si tratta di una grande opportunità, anche per Genova e la Liguria, a maggior ragione in un momento in cui bisogna cercare di trovare in tutti i modi posti in cui investire e trovare lavoro: confidiamo in una maggiore apertura delle banche, che ancora non aiutano le nostre imprese. Si muove ancora poco e questo è un grosso ostacolo».
Un Paese che con l’Italia ha molto in comune. Lo sottolinea Zampini e gli fa eco l’ambasciatore stesso: «Le nostre relazioni sono molto antiche – spiega – c’è un ottimo rapporto tra i due Paesi, rafforzato anche dai reciproci viaggi effettuati dai nostri presidenti, che hanno portato alla firma di memorandum da 25 miliardi di euro. L’anno scorso ben 15 mila visitatori italiani hanno viaggiato in Iran, di questi oltre mille erano imprenditori. Vogliamo promuoverci e incoraggiare soprattutto le piccole e medie imprese a venire in Iran, un Paese che per gli analisti sarà quello la maggiore crescita al mondo nei prossimi dieci anni. Ma per restaurare la nostra economia danneggiata saremo costretti a spendere oltre mille miliardi di dollari. Per questo abbiamo bisogno di imprese e nuove attività economiche in quasi tutti i settori». E proprio sulle sanzioni, afferma: «Sono cessate tutte, tranne quelle riguardanti prodotti made in Usa e quelle di determinate persone o imprese appartenenti alla “lista nera” delle sanzioni. Ma sono in corso negoziati tra Iran, Usa ed Europa per risolvere anche queste questioni». Come precisa Andrea Metalli della Banca Popolare di Sondrio, «Con l’implementation day sono state revocate sanzioni a diversi soggetti, ma restano sanzionati, in particolare, tre istituti di credito, sui quali occorre attenzione durante le trattative commerciali». Assicura infine Mozaffari: «Il governo dell’Iran supporterà e darà tutte le garanzie necessarie ai vostri investimenti nel nostro Paese».
L’invito a visitare il Paese non parte solo dagli iraniani, ma anche da chi l’Iran l’ha visitato e vi ha lavorato: «Non ho mai visto nessuno negoziare così bene, trattare miliardi senza un dollaro in tasca», ricorda Zampini. «Non limitatevi a visitare Teheran – ricorda Mauro Bolla, dirigente Irasco – C’è un mondo, una cultura e molte tradizioni da scoprire». Ma sempre con le dovute precauzioni: «Non bisogna essere sprovveduti – ricorda Metalli – occorre attenzione e soprattutto informazione».