Mercoledì 13 aprile sarà la quinta giornata nazionale della lotta alla trombosi. Le malattie cardiovascolari da trombosi in Italia sono responsabili del 44% di tutti i decessi: causa infarti, ictus ed embolie e ogni anno sono circa 600 mila gli italiani colpiti. Esistono fattori di rischio, ereditari e acquisiti, che spesso possono coesistere nello stesso soggetto.
Per questi motivi, l’Alt, Associazione per la lotta alla trombosi, proprio in occasione della giornata, ricorda l’importanza di una corretta prevenzione, al partire dal controllo sui fattori di rischio come il fumo, alcool, sedentarietà, obesità, colesterolo, diabete, pressione alta. Ma anche cancro, traumi, interventi chirurgici, infezioni, immobilità. Inoltre, un corretto stile di vita e una alimentazione sana ed equilibrata sono un ottimo strumento di prevenzione.
«Da anni esiste un centro ictus nella Struttura Complessa Neurologia di Asl 5 che effettua la trombolisi nelle prime ore dopo un ictus permettendo in molti casi un rapido recupero delle funzioni nervose − spiega Francesco Orlandini, direttore Sc Medicina Interna − Da parte nostra, la struttura complessa cura, in reparto, pazienti affetti da embolia polmonare con ottimi risultati di sopravvivenza; a livello ambulatoriale con gli ambulatori dell’ipertensione arteriosa, delle dislipidemie, del rischio cardiovascolare e delle trombosi venose, si occupa di prevenire lo sviluppo delle trombosi attraverso la cura dei fattori di rischio e trattare adeguatamente quelle venose quando si verificano per impedire che si ripetano. Da alcuni anni abbiamo istituito un percorso diretto per le sospette venose dallo studio del medico di famiglia al nostro ambulatorio, senza code in pronto soccorso».