La Liguria coi suoi nove porti crociere, Genova, Savona, Spezia ma anche Sanremo, Imperia, Portofino, Santa Margherita e Portovenere, oltre a essere la prima regione italiana per numero di croceristi movimentati, è anche quella che svetta in ambito europeo superando se pur di poco la Cataluna spagnola, con 2 milioni 570 nel 2015 (contro i 2milioni e 540mila della regione spagnola). È quanto risulta dai dati diffusi in occasione Seatrade Global di Fort Lauderdale.
A Fort Lauderdale è emersa la tendenza del settore a crescere, sia in virtù degli importanti investimenti in nuove navi sempre più grandi (ben 52 tra il 2016 e il 2020), sia per la concreta possibilità di un elevato incremento futuro del numero dei turisti che scelgono la crociera come vacanza. Tutti elementi che generano ottimismo, soprattutto rispetto alle ricadute occupazionali e in generale alla ricchezza lasciata sui territori da crocieristi ed equipaggi.
«I porti liguri – puntualizza il presidente di Ligurian Ports Alliance Lorenzo Forcieri, che è anche presidente dell’Autorità Portuale della Spezia – sono perfettamente in grado di cogliere questi importanti segnali positivi emersi e di adeguare l’offerta per rendere sempre più appetibili non solo i loro servizi portuali ma anche i territori alle spalle degli scali. La presenza di tutti i porti croceristici del mondo ha fatto altresì comprendere l’elevata concorrenza esistente in questo settore, facendo chiaramente emergere che per mantenere i risultati acquisiti e crescere, è necessario migliorare la qualità dell’accoglienza, sia in termini di infrastrutture sia a livello di promozione dei territori, con il massimo coinvolgimento degli stakeholders locali, i Comuni e le Camere di commercio, la Regione, i parchi. La Liguria da sola copre l’ 11% del traffico crocieristico mondiale, un dato che deve spronarci a lavorare per migliorare ancora i risultati di Savona, Genova, La Spezia consolidando un primato che porta sul territorio regionale positive ricadute».