La Borsa di Milano chiude in forte calo, in sintonia con le altre borse europe e dopo l’apertura negativa di Wall Street. L’indice Ftse Mib segna -2,59% a 16.719 punti, All Share l -2,39%.
L’Eurostoxx50 cede oltre 2,5%, colpito soprattutto dal tonfo dei minerari (-6,6% il sottoindice) e dai cali di auto e banche. I ribassi più vistosi sono stati accusati dai titoli bancari.
La borsa spagnola è la peggiore, con l’indice Ibex sceso del 3,07%. Soffre meno Parigi (Cac 40 -1,96% a 4.155 punti), arretra del 2,64% a 9.168 punti il Dax di Francoforte, dove oltre ai bancari (Deutsche Bank -3,91%, Commerzbank -3,82%) è nel mirino il settore dell’auto (Bmw -4,20%, Daimler -4,33%, Volkswagen -4,51%). A Londra il footsie cede l’1,60% a 5.867 punti, proseguono le ingenti vendite sui minerari, a partire da Anglo American (-10,22%) e Bhp Billiton (-8,30%).
Secondo gli analisti, in Europa con le nuove turbolenze sul barile di petrolio gli investitori puntano sui beni rifugio e vendono gli asset azionari, penalizzando le Borse.
Tra i beni rifugio, balzo dello yen (cambio con dollaro a 111,19 da 112,13) e del franco svizzero (dollaro/franco a 0,9851 da 0,9916). Considerata un bene rifugio, la valuta giapponese viene spesso acquistataquando le borse arretrano. L’oro risale di oltre il 2% a 1247 dollari l’oncia e il decennale Usa vede calare i rendimenti sotto l’1,7%.
L’euro chiude in lieve rialzo a 1,1042 dollari ma arretra ancora nei confronti della valuta nipponica. La sterlina rimane sotto pressione per i timori di una fuoriscita del Regno unito dall’Ue e chiude in calo a 1,3937 dollari.