In Liguria occorrono in media 95 giorni di tempo prima che la pubblica amministrazione saldi i propri debiti commerciali nei confronti delle imprese. Secondo gli ultimi dati Istat e ministero dello Sviluppo economico (novembre 2015), elaborati dall’Ufficio studi di Confartigianato, in Italia i tempi di pagamento medi si attestano sui 99 giorni, con punte nel Sud (114 giorni) e nel Centro Italia (108 giorni), mentre nel Nord Ovest (89) e nel Nord Est (86) i tempi risultano sotto la media.
Si tratta di 12,9 milioni di fatture complessive, per un importo medio di circa 5.500 euro e un totale di oltre 71 miliardi.
«Nonostante l’Italia abbia recepito ormai da tre anni la direttiva comunitaria che fissa a trenta giorni i termini di pagamento – afferma Giancarlo Grasso, presidente di Confartigianato Liguria – e nonostante l’obbligatorietà di strumenti come la fatturazione elettronica, siamo ancora distanti dallo sradicamento di un malcostume che rappresenta un pesante danno economico alle nostre imprese e fonte di indebitamento».
Secondo i dati del Mef, gli enti virtuosi, cioè quelli che effettivamente pagano entro i limiti di legge (in media in 20 giorni) appresentano solo il 13,4% della spesa complessiva. Dopo 34 mesi dall’entrata in vigore della normativa, per l’86,6% della spesa totale rimangono ancora disattese le prescrizioni della direttiva europea.
Un ulteriore indicatore significativo: per gli enti virtuosi l’importo medio della fattura è di 11.196 euro, mentre quello degli altri enti (che in media pagano dopo 141 giorni) la fattura media scende a 5.111euro: «A dimostrazion – conclude Grasso – che a soffrire di queste tempistiche “lumaca” sono proprio le realtà produttive di micro dimensione, che più spesso rimangono invischiate tra le maglie dei ritardi della Pa. E pensare che la soluzione semplice ci sarebbe anche: la compensazione secca tra i crediti vantati nei confronti della pa e le imposte dovute al fisco».