Bravo Toti. «I dimostranti che invadono il consiglio regionale – ha detto ieri il governatore – non saranno più ricevuti per principio». Un principio giusto. Sia chiaro: Liguria Business Journal non sta con la maggioranza regionale. Neppure con la minoranza. Giudica di volta in volta. Anzi, spesso noi neppure esprimiamo giudizi, cerchiamo di offrire al lettore le informazioni necessarie perché possa farsi un’idea sua. Come, per esempio, sulla vicenda Gsl, e sul Piano casa, che era in discussione quando i dimostranti sono arrivati in consiglio.
E sia chiaro anche che i lavoratori di Gsl preoccupati per il loro futuro hanno tutto il diritto di farsi sentire.
Del resto, chi lavora in un giornale, al giorno d’oggi, sa bene cosa sia la precarietà. Ma non si può ammettere che i lavori di un’assemblea eletta vengano interrotti da chi vuole dare risonanza alle proprie ragioni, anche quando sono buone ragioni. Secondo noi ha torto Lunardon quando scrive su Facebook che «i diritti dei lavoratori contano più del bon ton e di ogni opportunità politica». Non si tratta di bon ton ma di rispetto delle regole, di cui spesso parla il Pd. Toti ha detto che i capigruppo possono incontrare i lavoratori quando credono, ma fissando un appuntamento, senza interruzioni arbitrarie dei lavori del consiglio. Non vediamo cosa ci sia di «vergognoso e pericoloso», come ha scritto il consigliere del Pd.
Del resto, non per dare un colpo al cerchio e una alla botte, ma per essere giusti, va detto che Pdl e Lega Nord non hanno protestato in modo chiaro, esplicito e ufficiale ogni volta che dei manifestanti hanno invaso il consiglio comunale per contrastare provvedimenti della giunta Doria. Quando era in discussione la delibera sulle società partecipate il presidente del consiglio comunale, Giorgio Guerello, ha dovuto convocare una seduta a porte chiuse. E dal centrodestra sono arrivate critiche non a chi disturba le sedute ma al «consiglio blindato»! Come nessuno – del centrodestra – ha protestato quando i dimostranti di Amt hanno fatto irruzione in consiglio e costretto il sindaco a fuggire scortato dai vigili urbani che si sono presi calci e spintoni al suo posto. È la prima volta nella storia del consiglio regionale, come è stato detto, che una delegazione viene respinta? Era ora.
E se un giorno si arriverà anche ad avere dei cortei o dei “presidi” di protesta che protestano senza bloccare la sopraelevata o via Roma, sotto il naso del prefetto, sarà un gran bel giorno.