Piano Casa, «il disegno di legge proposto dalla giunta regionale costituisce un passo in avanti nella direzione di riqualificare il patrimonio edilizio degradato, offrendo metri cubi di ampliamento in cambio di migliori prestazioni, mettendo al riparo dal vuoto normativo che verrebbe a crearsi con la scadenza a fine anno dell’attuale norma e la diretta applicazione di norma nazionali molto più invasive». È quanto si legge nel messaggio dell’ingegnere Maurizio Michelini, che accompagna l’edizione web di A&B”, il mensile della Federazione Regionale degli Ordini degli Ingegneri della Liguria.
«Ma noi Ingegneri – si legge ancora nel messaggio – vorremmo di più: favorire interventi estesi a interi complessi immobiliari di bassa qualità edilizia (tipicamente anni ‘60-’70), così da aumentare le prestazioni antincendio, antisismiche, energetiche e architettoniche secondo i più avanzati standard tecnologici, a costo zero e senza nuovo “consumo” di suolo. Come? Accogliendo le nostre proposte, illustrate in questo numero speciale di “A&B”», una su tutte, quella che prevede «l’aggiunta del nuovo articolo 7-ter, per favorire al massimo gli interventi senza “consumo” di nuovo suolo o, addirittura, che restituiscono alla natura una parte di quello già “consumato”. In questi casi, la norma incentivante deve poter essere applicata agli edifici di qualsiasi grandezza, consentendo ampliamenti maggiori rispetto a quelli normalmente previsti, così da rendere economicamente sostenibile l’operazione immobiliare. Appare ovvio che, se ci sono solo benefici ambientali senza controindicazioni, non ha senso porre limiti alla norma; anzi, più la si applica e meglio è. Occorre la massima salvaguardia per i centri storici e le aree tutelate o tutelabili da strumenti che il piano casa non può derogare. Altrove, però, che sia libera e incentivata l’espressione dell’Architettura e dell’Ingegneria di qualità»».
«D’altronde – spiega Michelini – è meglio avere un edificio pericoloso che cade a pezzi o consentire di demolirlo e ricostruirlo un po’ più grande e in regola con gli standard più avanzati? E’ meglio mantenere in vita un edificio energivoro o consentire di ampliarlo e renderlo ad energia quasi zero? Ogni scelta ha benefici e costi, ripercussioni positive e negative, ma non scegliere è peggio.Tutto sta nel trovare un equilibrio tra interessi da tutelare e obiettivi da raggiungere, e per fare questo gli Ingegneri, assieme alle altre professioni tecniche, erano, sono e saranno sempre a disposizione delle Istituzioni competenti».