«Non è possibile scaricare sui più deboli i limiti delle retoriche di una sinistra radical chic che pensa che, al fondo, parlare di sicurezza sia una cosa di destra». I “nuovi renziani” del Pd, dopo l’omicidio avvenuto in piazza nel centro storicoe mercoledì notte, chiedono che «si affronti seriamente la questione della sicurezza», criticando le posizioni tradizionali della sinistra su questo tema.
«Non si tratta di allarme o emergenza legati ad alcuni casi isolati – si legge in un comnicato sottoscritto da Michele Malfatti, della segreteria provinciale Pd, Victor Rasetto, della direzione provinciale e regionale Pd e Simone Regazzoni, della commissione regionale di garanzia Pd – siamo di fronte a un problema strutturale, che va affrontato senza ulteriori indugi come richiesto a gran voce da residenti e commercianti».
Secondo i tre esponenti del Pd «il rimpallo delle responsabilità non è una risposta accettabile per i cittadini, che peraltro avevano segnalato alle istituzioni che la situazione nella zona di piazza delle Erbe non era più sostenibile. È importante ma non è sufficiente restituire le piazze alla città: vanno garantite in modo efficace legalità e sicurezza. Altrimenti questi temi diventano il terreno privilegiato di un populismo politico di destra che cerca in essi la scorciatoia per il consenso – senza peraltro offrire risposte efficaci ai cittadini».
Servono «progetti per la riqualificazione e la sicurezza urbana. Ma in primo luogo serve un cambio di paradigma politico-culturale, a sinistra, nella nostra città».
«Occorre parlare – si legge ancora nel documento – non solo di “legalità e diritti”, ma di sicurezza, che comprende anche la percezione della sicurezza che i cittadini hanno. Occorre riconoscere che esiste un diritto alla sicurezza, e che la sicurezza è un bene e un “diritto fondamentale”, come proclamato dalla Carta dei dritti fondamentali della UE del 2000. La sicurezza non è solo un diritto legato alla protezione del cittadino, ma un bene collettivo e sociale fondamentale per lo sviluppo e la crescita della società che va tutelato. Una sinistra paladina dei diritti è una sinistra paladina del diritto alla sicurezza in quanto diritto indispensabile per il godimento degli altri diritti. Quando manca la sicurezza sono lesi i diritti dei cittadini, in primo luogo i diritti delle fasce più deboli che spesso sono quelle più a contatto con questo problema».
«In questo senso – concludono Malfatti, Rasetto e Regazzoni – non è possibile scaricare sui più deboli i limiti delle retoriche di una sinistra radical chic che pensa che, al fondo, parlare di sicurezza sia una cosa di destra. A Genova è tempo non solo di parlare di sicurezza come cosa di sinistra, ma di metterla in atto attraverso politiche che rendano effettivo il diritto alla sicurezza dei cittadini».