Da cinema a laboratorio artigianale di conserve alimentari: la storia dell’Artigiana del Fungo, portata avanti a 360 gradi dalla famiglia Rossi, passa per la passione per i funghi di papà Elio, che ha avviato la prima attività nel 1996. I locali erano quelli del vecchio cinema di Sassello, di proprietà del nonno: una struttura di 400 metri quadrati su due piani, collocata in viale Rimembranza. Ma prima di diventare azienda alimentare, i locali hanno affrontato un altro step “in famiglia”: «Per un po’ di tempo mio cugino vi ha gestito una distilleria – commenta Alessandro Rossi, 46 anni, attuale titolare dell’Artigiana del Fungo – E poi è subentrato mio padre Elio: è stata sua l’idea di far nascere, nel 1996, l’Artigiana del Fungo, azienda che ha portato avanti in quella stessa sede fino al 2010, quando ci siamo in località Aicardi, su uno stabilimento di 1.100 metri quadrati. Oggi, negli storici locali di viale Rimembranza sorge il birrificio di mio fratello Luca».
Oltre al laboratorio artigianale, con sette dipendenti in totale, la famiglia Rossi conduce anche un’altra storica attività commerciale a Sassello: il bar Jole, nella piazza principale del paese, «nato oltre 100 anni fa», tiene a precisare Alessandro Rossi.
Funghi sott’olio, come si può immaginare dal nome, ma non solo: tra i prodotti di punta dell’Artigiana del Fungo c’è anche il peperoncino farcito, circa 100 quintali di produzione annuale. «Lavoriamo solo peperoncini piemontesi – spiega Rossi – Contattiamo i nostri fornitori a gennaio e pattuiamo un quantitativo che ci viene consegnato settimanalmente tra agosto e settembre, o comunque fino al termine della stagione. Circa due mesi di lavoro durante i quali la materia prima viene pulita, detorsolata a mano con un apposito strumento e scottata». Successivamente si passa alla fase di farcitura: «I peperoncini sono riempiti con vari tipi di farcia – descrive Rossi – capperi e acciughe o pastella a base di tonno. Una volta farciti vengono invasati, sottoposti a trattamento termico, cioè pastorizzati, e infine etichettati, pronti per lo stoccaggio in magazzino. Ma è un prodotto che non basta mai». Se le richieste continuano, l’azienda fa ricorso all’eccedenza di produzione che, per ragioni di tempo, non è stata invasata subito, ma conservata sotto sale. In alcuni casi arrivano richieste esclusivamente per questo tipo di conserva.
I funghi porcini sott’olio, oltre a essere il prodotto principe, sono particolari anche per il contenitore che li conserva: «Si tratta di un vaso a forma di fungo – spiega il titolare – ideato e brevettato da noi. Vengono prodotti dalla Vetreria Etrusca di Altare, che ha sede in Toscana e stabilimento in Liguria». Il fungo sott’olio è stato recentemente protagonista a Expo, nell’ambito del concorso Nutrire il futuro, Energie dalla Tradizione: «Una rassegna che ci ha consentito di avere molta visibilità, visto il flusso di visitatori di queste ultime settimane dell’esposizione – racconta Rossi – Siamo stati premiati per un prodotto particolare, la Scacchiera di funghi porcini, che ha riscosso molto successo. Il bilancio dell’esperienza è sicuramente positivo, non solo a livello di immagine: a una settimana di distanza, ho già ricevuto diverse richieste».
Un 2015 che può sorridere all’Artigiana del Fungo: «Nei primi nove mesi dell’anno abbiamo lavorato il 10% in più rispetto allo stesso periodo del 2014». E mentre l’azienda prova a crescere anche all’estero, il business principale è soprattutto nel Nord Italia: «Serviamo direttamente la piccola distribuzione in Liguria, Piemonte, Valle d’Aosta e Lombardia – dice Rossi – non solo con funghi e peperoncini, ma anche con altri antipasti di verdura, come le cipolline, e i funghi secchi, altro nostro cavallo di battaglia».