«In questa riunione abbiamo chiesto, prima io e poi il presidente Toti, di guardare non tanto in casa nostra quanto in tutto l’alveo del centrodestra e vicinanze, e del centro, di guardare a tutti quelli che hanno voglia di impegnarsi, perché noi dobbiamo includere e non escludere, dobbiamo vincere e non partecipare». Lo ha detto il coordinatore regionale di Forza Italia, Sandro Biasotti, dopo una riunione di dirigenti liguri del partito, in vista dei prossimi appuntamenti elettorali nella regione.
«In questo momento – aggiunge Biasotti- non facciamo congressi, non facciamo beghe, alcune ci sono, poche per la verità, tutti i responsabili hanno il mandato di aggregare, c’è tanta gente di altri partiti che vuole partecipare. Per esempio partiti anche storici, liberali, socialisti, Idv, liste civiche. Vogliamo governare Genova e questa regione e quindi abbiamo bisogno del consenso più alto possibile, con gente che su un programma si identifica». La scelta di un valido candidato sindaco di Genova, secondo Biasotti non sarà difficile. «Dopo la vittoria di Toti – ha spiegato – tante persone a cui sei mesi fa mi ero rivolto per avere la loro disponibilità ora mi vengono a cercare. La gente sale più sul carro del vincitore che su quello del perdente, e quindi credo che ora sia un po’ più facile trovare delle disponibilità».
Per le elezioni genovesi il centrodestra potrebbe utilizzare una nuova lista civica sul modello della Lista Toti: «L’esempio di Giovanni è sintomatico. A noi interesserà un tipo di contenitore come la lista Toti, anche se il nome potrebbe essere diverso, un contenitore capace di aggregare gente che magari non vuole venire in Forza Italia».
Biasotti ha poi annunciato che la sede genovese di via Pisacane rimarrà a disposizione del partito e sarà utilizzata come point elettorale del prossimo candidato sindaco. Il governatore Giovanni Toti ha parlato anche del primo importante appuntamento politico per la Liguria, rappresentato dalle elezioni amministrative savonesi della prossima primavera, ribadendo che il centro destra “dovrà essere unito” e non escludendo il ricorso alle primarie. «Non sono contrario alle primarie così come non le ritengo un obbligo di legge – ha ribadito Toti – non imporrei le primarie a Savona e spero si trovi un candidato che vada bene a tutti senza ricorrere a uno strumento che rappresenta comunque un dispendio di risorse, energie e denaro per i candidati. Se non lo si troverà, prima di dividerci, come ultima ratio, certamente non sarei contrario alle primarie».