La giunta regionale approva il “piano di salvataggio” dell’operazione idrogeno lanciata da Riviera Trasporti nel 2011 e avviata, finora, sul più classico dei binari morti. Su proposta dell’assessore ai Trasporti Gianni Berrino, la giunta regionale ha emesso un parere favorevole alla rimodulazione di un finanziamento di 2 milioni per l’acquisto di 14 nuovi mezzi a gasolio, che sarà invece destinato a completare l’acquisto di tre dei cinque mezzi all’idrogeno. I mezzi, già consegnati nel 2013, sono tuttora in attesa di essere immessi in circolazione. La scadenza del finanziamento europeo è prevista a breve e la seconda condizione per non far saltare il banco è l’ottenimento da parte di Fondazione Carige di almeno 1,5 milioni dei 3,5 programmati a suo tempo.
I cinque autobus, fabbricati dalla ditta belga Van Hool, sono fermi nella sede centrale dell’azienda a Pontedassio, entroterra di Imperia. Il costo era di 6,5 milioni di euro, cofinanziati dal progetto europeo “High Vlo City” che comprendeva anche una stazione di produzione dell’idrogeno da realizzarsi a Sanremo (valle Armea). Nei piani dell’azienda i mezzi sono destinati a circolare in via sperimentale sul tracciato della filovia Taggia-Ventimiglia, un’infrastruttura che RT ha già manifestato l’intenzione di dismettere.
Il totale di 10 milioni di euro prevedeva una partecipazione regionale di 1,5 milioni mentre 3,5 milioni erano stati garantiti da Fondazione Carige, che ne ha sospeso l’erogazione a tempo indeterminato. «Non siamo intervenuti per finanziare l’azienda in modo diretto – spiega l’assessore Gianni Berrino, intervistato da BJ Liguria – ma per autorizzare una rimodulazione di fondi destinati all’acquisto veicoli già previsti dal programma con Riviera Trasporti. Lunedì, a Bruxelles, RT dovrà presentare il piano per non perdere il finanziamento europeo. La stazione di rifornimento dell’idrogeno sarà più piccola, ma potrà comunque essere realizzata». Negli ambienti RT si parla con insistenza di una stazione di stoccaggio e non più di produzione.
Il commento di Giampiero Garibaldi, segretario provinciale di Filt-Cgil, è prudente ma positivo: «Si comincia a intravedere la soluzione di una partita che, se non conclusa, avrebbe effetti ancor più negativi. Auspichiamo dall’azienda pragmatismo, pur in un contesto di continuità progettuale». Ma ci sono anche i distinguo: «L’azienda ha bisogno di rinnovare il parco mezzi tradizionale e bisogna reperire i finanziamenti, che negli ultimi anni si sono ridotti del 15% . Abbiamo indicato una via, che è quella di destinare i fondi residui 2014/2105 dell’agenzia regionale della mobilità a RT e ATP, e in particolare per RT al finanziamento del progetto idrogeno». E una presa di distanza: «Su questa partita non siamo mai stati consultati né coinvolti dai vertici aziendali. Per noi sarebbe stato più logico e naturale, negli anni scorsi, investire sulla filovia, ecologica e tecnologicamente affidabile».