Accelerare le procedure e rafforzare i sistemi di sicurezza, il Porto di Genova cambia: ora i camionisti potranno superare i varchi solo se in possesso del badge digitale personale. La riforma riguarda i 4-5 mila autotrasportatori che ogni giorno accedono alle aree portuali.
Il “Piano di sicurezza del Porto di Genova” implica una revisione del sistema dei controlli per gli accessi. La riforma riguarda sostanzialmente tutto il mondo dell’Autotrasporto. Con le nuove procedure non sarà più possibile accedere alle aree portuali senza preventivo accreditamento: le nuove tecnologie che saranno introdotte proibiranno il transito senza l’utilizzo del badge.
Agli autotrasportatori privi di badge verranno rilasciati all’ingresso alle aree portuali (attraverso appositi dispositivi e dopo l’identificazione del soggetto richiedente), permessi “provvisori” validi per una sola giornata e per un numero estremamente limitato di operazioni di transito. Una procedura del tutto eccezionale e gestita informaticamente in modo tale da evitare il suo utilizzo improprio.
Per agevolare l’autotrasporto nell’acquisizione del badge, è stata sviluppata una specifica applicazione web e sono stati attivati call center dedicati (010.2466533 – 010.8938108). E in questi giorni migliaia di operatori sono stati raggiunti da una e-mail dedicata con tutta la documentazione e la modulistica.
Sono comunque state introdotte alcune semplificazioni operative: riduzione della documentazione da produrre per le aziende nelle procedure di rilascio/rinnovo (con l’introduzione di servizi che agevolano la compilazione della modulistica in caso di rinnovo e il monitoraggio dello “stato” dei badge relativi ai conducenti di ogni azienda); procedure di consegna dei badge decentrate (Voltri e Sampierdarena); aggiornamento delle modalità di gestione amministrativa dei badge per evitare l’emissione di nuove tessere in caso di nuovi contratti di lavoro e cambio impresa; incremento della durata massima di validità del badge (da 3 a 5 anni).
L’introduzione delle nuove procedure comporterà un periodo di adattamento, ma l’Autorità portuale sostiene che i vantaggi operativi saranno molti, anche riguardo alla conseguente progressiva ulteriore semplificazione delle procedure di accesso ai singoli terminal.
Il primo varco interessato all’intervento è quello di san Benigno. Tutti i transiti verranno soggetti a monitoraggio/registrazione, rendendo evidente l’eventuale mancato rispetto delle ordinanze che regolamentano l’accesso alle aree portuali. La mancata osservanza delle norme in materia di security portuale è sanzionata ai sensi del Codice della Navigazione.