Venticinque tra hotel, ristoranti e caffè o pasticcerie: questa la presenza ligure all’interno della nuova Guida ai locali storici d’Italia, edita annualmente dall’Associazione locali storici d’Italia con sede a Milano e presieduta dal vicentino Giuseppe Nardini della Grapperia Nardini di Bassano. Vicepresidente è Pietro Romanengo della Confetteria Romanengo di Genova, mentre nel consiglio direttivo figura Andrea Fustinoni del Grand Hotel Miramare di Santa Margherita Ligure.
Per accedere all’Associazione occorre rappresentare un locale che abbia almeno settanta anni di storia. E, naturalmente, avere “qualcosa” da raccontare e da mostrare. Tanto che la guida propone, oltre alle schede dei 240 locali aderenti, anche una sorta di itinerario sul filo della storia e della cultura. In questa trentanovesima edizione (il libretto può essere richiesto gratuitamente all’Associazione: www.localistorici.it) l’itinerario è “Tavoli, tavolini e letti illustri”, alla ricerca dei personaggi che hanno scelto quei locali e quegli alberghi lasciando all’interno il proprio ricordo e una scia di aneddoti. Il percorso riguarda ottanta ristoranti, caffè letterari e alberghi.
Ma quali sono i liguri presenti sulla guida? La new entry è il Ristorante Zeffirino di Genova fondato dal modenese Zeffirino Belloni nel 1939, caro a Frank Sinatra (una volta arrivò espressamente in limousine da Montecarlo assieme moglie Barbara e a Roger Moore) a Luciano Pavarotti e fornitore ufficiale di pesto del Vaticano.
Se Zeffirino ha da poco superato la fatidica soglia dei settanta anni, ben tre dei locali liguri presenti nella guida hanno origine nel Settecento. Tutti genovesi. Sono la pasticceria-liquoreria Marescotti, la confetteria Romanengo e l’Antica osteria del Bai a Quinto.
Romanengo, gestita dalla stessa famiglia da sette generazioni, nel 1881 meritò una lettera scritta da Giuseppe Verdi (dal 1874 al 1900 soggiornò a Genova nella Villa del Principe) nella quale esaltava i suoi canditi; Umberto di Savoia volle i sui canditi per le nozze con Margherita e Gilberto Govi apriva sempre “I manezzi per maja ‘na figgia” entrando in scena con un pacchetto di zuccherini di Romanengo. La confetteria è indirettamente citata da Fabrizio De Andrè nel “Naufragio della London Valour”.
L’Antica osteria del Bai, nata in un vecchio fortino come “Osteria dei pini”, ricorda, oltre ai tanti nomi illustri, personaggi storici come Pio VI (nel 1804) e Garibaldi con Bixio alla vigilia della partenza verso la Sicilia nel 1860.
Per quanto riguarda la pasticceria Marescotti, fondata del 1750 e che piaceva a Stendhal, è nota la storia più recente: rimasta chiusa dal 1979, con la scomparsa di Irma Marescotti, ha riaperto nel 2006 grazie alla passione di Alessandro Cavo.
Tra i caffè e le pasticcerie presenti nella guida, figura Gemmi Il Loggiato di Sarzana, inserito nell’ex palazzo arcivescovile con affreschi Cinquecento. Qui si esaltarono nel 1914 Filippo Tommaso Marinetti e gli altri futuristi . Tra gli ospiti Lady Diana e Sinatra. Il locale organizza nel loggiato il concorso internazionale per cantati lirici under 35.
E poi il caffè-pasticceria Balzola di Alassio del 1902 (foto di apertura) che ha brevettato i baci di Alassio, e, negli anni Venti, è stato un caffè-concerto. Quindi le tre pasticcerie Rossignotti a Sestri Levante (la prima del 1840, la seconda del 1900, la terza, a Riva Trigoso, nel 1929) gestite da sei generazioni dalla famiglia Rossignotti che ha anche un altro caffè storico, Mangini di Genova (1876), caro a Sandro Pertini, artisti, imprenditori. Gli altri tre caffè presenti nella guida sono il caffè pasticceria Piccardo di Imperia-Oneglia (1905) che appartiene alla stessa famiglia da tre generazioni, la Pasticceria Svizzera di Genova (1910), e un altro locale fondato da svizzeri, il Gran caffè Defilla di Chiavari (1914), il più grande caffè ligure.
Parecchi i ristoranti. Due sono di Portofino: Lo Stella (1850), guidato da otto generazioni della famiglia Gazzolo e l’Excelsior (1924) dove è stato inventato il “paciugo”. Entrambi hanno visto ai propri tavoli attori, industriali, reali. Nella guida una pagina è anche dedicata alla piazzetta di Portofino.
Due i ristoranti di Recco. La Manuelina (1885) e Da Ö Vittoriö (1895). Il primo, frequentato da attori e imprenditori, dal 2012 ha lanciato il Premio Giovanni Rebora per la civiltà a tavola; qui negli anni Venti Ernest Hemingway (era corrispondente del “Toronto star”) mangiò salame e focaccia con Ezra Pound. Nel secondo, tanti altri ospiti famosi, come Luigi Einaudi nel 1950. Il cantautore Ivano Fossati lo cita nel suo brano “La pianta del te” del 1988, mentre il cantautore e pianista statunitense Gregory Darling qui ha girato la videoclip di “Angel of Mercy”. Nel ristorante è stata ambientata una scena di “Agata e la tempesta” del 2004 di Silvio Soldini.
Infine tre trattorie famose. La prima è Bruxaboschi di San Desiderio a Genova, gestita dalla famiglia Sciaccaluga da cinque generazioni e inaugurata nel 1862 , la Trattoria Pippo da Ugo di Neirone (1902), anche qui cinque generazioni della famiglia Raffetto-Corsiglia e infine l’Antica osteria Luchin di Chiavari (1907), famosa per la farinata e gestita da quattro generazioni dalla famiglia Bonino-Mangiante.
Gli alberghi sono due a Santa Margherita, due a Rapallo, uno a Portofino, uno a Genova e uno a Sanremo. Tutti appartengono all’architettura liberty.
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Di Santa Margherita è l’Hotel Imperiale Palace (1889) dove nel 1922 venne firmato il trattato di Rapallo tra Russia e Germania. Vi soggiornarono tra gli altri D’Annunzio, Eleonora Duse, Eva Braun, molti attori tra i quali Humphrey Bogart e Lauren Bacall. Poco meno antico (del 1903) è il Grand Hotel Miramare: dalla sua terrazza nel 1933 Guglielmo Marconi, che alloggiava nella suite 105, lanciò segnali radio a 150 km di distanza. Qui si svolge l’annuale meeting dei giovani industriali di Confindustria.
Di Rapallo è l’Excelsior Palace Hotel hotel (1901), nato, primo casinò italiano, come Kursaal, che ha ospitato attori, reali, scrittori, il tre volte vincitore del Pulitzer Thornton Wilder e dove 1914 vennero girate alcune scene del film “Battesimo di nave”. Il più piccolo Hotel Riviera (1905), appartiene dal 1930 alla famiglia Gambèro e si chiamava Hotel Riviera Splendida quando, nella camera 56, nel febbraio 1923 vi soggiornò Ernest Hemingway: qui scrisse il racconto “Gatto sotto la pioggia” che fa parte dei “Quarantanove racconti”.
Di Portofino non può mancare nella guida l’Hotel Splendido, nato nel 1901 nel luogo dove si trovava la villa della famiglia Baratta: le più famose coppie del cinema e del jet set sono state nelle sue camere e sulle sue terrazze.
Genovese è l’Hotel Bristol Palace (1904) dove, tra i tanti, soggiornarono Luigi Pirandello, Edmondo De Amicis, l’imperatore del Giappone Hirohito, Alfred Hitchcock.
Il più a ponente è il Royal Hotel di Sanremo (1872), gestito da cinque generazioni dalla famiglia Bertolini-Varese e che ha ospitato il gotha internazionale: dalla principessa Sissi a re Farouk.