A guidare la crescita del 2% dell’export nazionale c’è la Liguria che, pur rappresentando solo l’1,8% delle esportazioni italiane, ha registrato in un anno una crescita del 10,2%, passando da 6,4 a oltre 7 miliardi di euro: di questi 4,4 miliardi sono destinati a Paesi extra-UE (il 62,4% del totale) con una crescita del 20,4%, mentre verso l’area comunitaria l’export si è ridimensionato del 3,4%. Secondo gli ultimi dati Istat, insieme alla Liguria, le regioni che hanno contribuito maggiormente a sostenere l’export nazionale (soprattutto perché incidono per oltre il 10% sul totale Italia) sono Emilia Romagna (+4,3% sul 2013), Lombardia (+1,4%), Veneto (+2,7%) e Piemonte (+3,3%).
Tra i settori trainanti e più significativi in termini di quantità, troviamo le attività manifatturiere, i cui prodotti rappresentano oltre il 90% dell’export ligure, e che, rispetto al 2013, hanno invertito il trend e registrato una crescita del 12,3%. All’interno del comparto, buona la performance dei macchinari (+48,7% l’export complessivo, +61% quello extra-Ue), che rappresentano il 18,7% del totale delle esportazioni, seguiti dai mezzi di trasporto (+46,7% l’export complessivo, +102,9% quello extra-Ue).

Le principali destinazioni dell’export ligure all’interno del mercato europeo, in calo del 3,4%, sono la Francia, verso cui sono stati venduti prodotti per 724 milioni di euro (+1%) e che rappresenta il 10% dell’export regionale, e la Germania, con oltre 588 milioni di merce esportata (in calo del -2,8%). Al terzo posto la Spagna (+5,7% e un contro valore di 280 milioni).
Tra i mercati extra-Ue il volume maggiore di vendite è stato verso il Nord Africa: in Algeria (+36,4%), l’export è sostenuto principalmente dalla vendita di navi e macchinari, mentre in Tunisia (+209,6%) le esportazioni sono tenute in alto grazie ai prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio (+146,3%). In ripresa le vendite negli Stati Uniti (+5,5%), il cui contributo all’export totale è pari al 3,7%.
Tra le province che nel 2014 hanno fornito il contributo più importante alla crescita dell’export regionale, il capoluogo ligure è al primo posto con un +18,5% che sale a +31,6% se si considerano esclusivamente le vendite verso i paesi extra-UE. A sostenere le vendite all’estero è, ancora una volta, il settore manifatturiero, con un +21,2%: in particolare, le macchine di impiego generale (+23,1% l’export complessivo, +143,2% quello extra-Ue) e le navi-imbarcazioni (+995,9% l’export complessivo, +1.126% quello extra-Ue).
Cresce l’export genovese verso i Paesi extra-Ue (+31,6%), in particolare verso l’Algeria (+33,4%), primo Paese nella graduatoria complessiva provinciale, verso cui il capoluogo ligure ha esportato principalmente navi e imbarcazioni. Seguono Tunisia (+253,3%), grazie alla vendita di prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio, ed Egitto (+3,6%). Le vendite verso l’area Ue subiscono un decremento del 5,8%: le prime tre destinazioni comunitarie risultano Germania (-3,6%), Francia (-19,4%) e Spagna (-2%).
Anche l’estremo Ponente registra un aumento complessivo dell’export, pari al 6,4%, attribuibile in larga parte alle vendite verso i paesi extra-Ue (+25,7%) rispetto all’area comunitaria (+0,8%): in crescita i prodotti delle attività manifatturiere (+13,4%), buono l’andamento per il settore alimentare (+5,4%), particolarmente verso i Paesi europei (+9,8%).
Per ciò che riguarda le destinazioni, restano ferme le vendite verso i Paesi comunitari (+0,8%): in Francia, primo nella graduatoria imperiese, il valore dell’export è cresciuto dell’1%. Seguono Germania (-8,4%) e Paesi Bassi (+2,5%). In aumento l’export verso l’area extra-Ue (+25,7%), in particolar modo verso la Cina per vendite di medicinali (+43,6%) e verso le Isole Cayman, esclusivamente per la vendita di navi e imbarcazioni.
In provincia di Savona l’export ha segnato un +4,9%: le vendite verso l’area extraeuropea sono aumentate del 18,4% mentre quelle verso i Paesi dell’Ue sono diminuite dell’1,7%. I prodotti chimici si confermano la voce principale dell’export provinciale, con un incremento del 13,3% e una quota di oltre 700 milioni di euro (più del 50% destinati ai Paesi extra-Ue con un incremento del 35,7% a fronte di un calo del 3,2% verso l’area comunitaria). Tra i Paesi dell’area comunitaria torna a salire l’export verso la Francia (+4,1%) mentre subisce un calo verso la Germania (-5,2%) a causa soprattutto di una minore vendita di prodotti chimici, principale prodotto esportato nel mercato tedesco; in aumento l’export verso la Spagna (+12,5%).
Sul fronte extraeuropeo, l’export savonese è cresciuto del 18,4%, fortemente influenzato dalla vendita di prodotti chimici. Si registra una forte espansione (+33%) verso gli Stati Uniti: l’80% delle vendite è costituito da prodotti chimici, le cui vendite sono aumentate del 32%. Positivo anche l’andamento dei prodotti alimentari, +20,6%. Al secondo posta la Cina (oltre il 50% delle vendite è costituito da prodotti chimici in crescita del 23,7%) seguita da Singapore.
Lo spezzino registra infine una contrazione complessiva dell’export pari al 13,3%: calano le vendite sia verso i Paesi extra-Ue (-16,4%) sia verso quelli comunitari (-2,9%). Un calo fortemente influenzato dalla vendita di navi e imbarcazioni (-33,8% area extra-Ue, -67,6% area Ue). L’export spezzino nel 2014 si è indirizzato in particolare verso il mercato francese (+183,3%) grazie soprattutto alla vendita di metalli, seguito dagli Emirati Arabi, in calo dell’80,4% (nel 2013 c’era stata una straordinaria vendita di armi e navi).
Il quarto posto del Congo nella graduatoria provinciale si spiega con una vendita di navi e imbarcazioni per un valore di oltre 55 miliardi di euro.