Il recupero funzionale di calata Olii minerali e l’ampliamento di calata Bettolo, la riqualificazione della zona portuale da calata Bengasi a calata Inglese, l’ampliamento del terminal contenitori dei moli Ronco e Canepa e le attività di dragaggio dell’area portuale. Questi gli interventi nel Porto di Genova presentati oggi da Luigi Merlo, presidente dell’Autorità portuale di Genova, e da Claudio Burlando, presidente della Regione Liguria.
Calata Olii minerali e Calata Bettolo
Il recupero di calata Olii minerali e l’ampliamento di calata Bettolo sono stati commissionati dall’Autorità portuale genovese e finanziati con 144 milioni e 633mila euro provenienti da fondi statali (91 milioni e 230 mila euro) e fondi dell’Autorità portuale (53 milioni e 403mila euro). I lavori, iniziati a giugno 2009, si concluderanno a maggio 2017. Il progetto comprende opere marittime, civili e impiantistiche e consente la nascita di un grande terminal per la movimentazione dei container: i lavori realizzano una nuova banchina a sud, che chiude lo specchio acqueo compreso tra ponte Rubettino e calata Canzio, utilizzando gli oltre 2 milioni e mezzo di metri cubi di detriti provenienti dai dragaggi portuali, e una serie di banchine nell’area ovest, che formano la nuova darsena tecnica, la banchina sud e il piazzale retrostante. L’ampliamento di Calata Bettolo consentirà di realizzare un piazzale di 180 mila metri quadrati e potrà ospitare un volume di traffico pari a 800mila Teu all’anno. Il nuovo accosto del terminal container sarà lungo 760 metri e permetterà l’attracco delle navi portacontainer di ultima generazione, che misurano 330 metri. A lavori conclusi il porto di Genova potrà disporre anche di nuovo specchio acqueo dedicato alla darsena tecnica-polo di bunkeraggio di 22mila metri quadrati.
La riqualificazione da calata Bengasi a calata Inglese
I lavori, iniziati a novembre 2011, si concluderanno nel febbraio 2017 (attualmente in ritardo e parzialmente sospesi per il rinvenimento di un ordigno bellico nelle aree di Calata Tripoli). L’intervento, commissionato dall’Autorità portuale genovese e finanziato con 21 milioni e 785mila euro provenienti da fondi statali (3 milioni 555e mila euro) e fondi dell’Autorità portuale (18milioni 230mila euro), riguarda il porto commerciale di Genova Sampierdarena e il porto storico. Consiste principalmente in un complesso di opere per il riassetto e il potenziamento del sistema delle infrastrutture viarie e ferroviarie e nell’incremento degli impianti tecnologici.
Ampliamento terminal contenitori nei moli Ronco e Canepa
Ammontano a 45 milioni e 667 mila euro le risorse destinate a questo intervento: provengono in parte da fondi statali (27 milioni e 800 mila euro) e in parte da fondi dell’Autorità portuale (17 milioni e 866 mila euro). I lavori, iniziati a febbraio 2011, si concluderanno nel settembre 2017. Verrà realizzata una nuova banchina allineata a sud con i moli Ronco e Canepa, situati alle estremità di ponente del bacino portuale. La banchina, con il nuovo piazzale retrostante ottenuto dal riempimento dell’attuale specchio acqueo, consentirà di ottenere un accosto di 640 metri e un incremento delle aree a terra fino a circa 63.700 metri quadrati. La superficie utile del terminal sarà di 303.340 metri quadrati e permetterà di operare con navi portacontainer di maggiori dimensioni, grazie ai fondali antistanti la banchina che, dopo il dragaggio non previsto nel progetto in corso, potranno raggiungere i 15 metri. Il materiale occorrente per una parte del riempimento dietro la nuova banchina sarà ricavato dal dragaggio della foce del torrente Polcevera, confinante a ponente del molo Ronco, facilitando così il deflusso a mare, per ora difficoltoso.
L’opera di dragaggio
I dragaggi dell’area portuale sono stati commissionati e interamente finanziati con 67 milioni e 400 mila euro dall’Autorità portuale di Genova e, intrapresi a luglio 2009, si concluderanno entro dicembre 2015. Il porto di Genova occupa una superficie di 7 milioni di metri quadrati e si estende per 20 chilometri lungo una fascia costiera, protetta da dighe foranee, da piazzale Kennedy fino a Voltri. Le opere marittime di scavo per lo specchio acqueo servono al mantenimento delle profondità navigabili di darsene e di canali portuali. Le attività di dragaggio e il riutilizzo dei sedimenti per il riempimento di Calata Bettolo sono state autorizzate dalla Regione Liguria e il loro monitoraggio ambientale è affidato all’Università di Genova. I dragaggi comporteranno lo smaltimento di materiale per tre milioni e mezzo di metri cubi. I fondali verranno portati a quote compatibili alla navigazione di navi mercantili di elevato tonnellaggio e all’attracco delle più moderne navi da crociera. Le aree interessate dai dragaggi sono il canale di Sampierdarena, l’area del super bacino, calata Sanità, i bacini di carenaggio, il bacino di evoluzione, il Porto Antico, calata Massaua, calata Inglese, calata Giaccone, il Porto petroli, la vasca di decantazione del torrente Polcevera, la zona tra Ponte Ronco ponente e la banchina Italsider di levante, l’imboccatura di ponente del bacino di evoluzione e il canale di calma antistante la banchina Italsider sud.
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