Anche Genova alla 14esima conferenza mondiale dell’Association Internationale Villes et Ports (Aivp), l’organizzazione internazionale con base a Le Havre, in Francia, specializzata nelle promozione e valorizzazione dell’ecosistema urbano-portuale delle città di mare. All’incontro internazionale, che si è tenuto a Durban, in Sudafrica (nella foto), il capoluogo ligure, su invito e con il supporto finanziario di Aivp, ha presentato all’interno di un workshop il processo verso la smart city, avviato da qualche anno dalla civica amministrazione, e integrato da quanto l’Autorità portuale sta progettando e realizzando nelle aree di sua competenza. L’assessore allo Sviluppo economico Francesco Oddone è stato coinvolto nella tavola rotonda conclusiva della conferenza, nel corso della quale accademici, operatori e gestori hanno discusso delle prospettive di sviluppo sostenibile delle principali città portuali su scala globale: «È un grande riconoscimento essere chiamati in causa a questo livello, ed è a importantissimo esserci per confrontarsi a 360 gradi con realtà che sono contemporaneamente partner e concorrenti – afferma l’assessore – Il fatto che la nostra città venga considerata leader in termini di governance e buone pratiche a livello mondiale deve essere preso come ulteriore incentivo a lavorare con determinazione perché il sistema-Genova possa reggere la sfida sia in termini di competitività, sia per quanto riguarda qualità della vita e sostenibilità ambientale. Una nota di grande preoccupazione riguarda però l’assenza di altre città e autorità portuali del nostro Paese, mentre quasi tutti i nostri partner e concorrenti del Mediterraneo e del Nord Europa erano ampiamente rappresentati. Le ristrettezze economiche a cui tutti dobbiamo sottostare spiegano certamente in parte questa lontananza del sistema-Italia, ma vi sono forse anche altri fattori di natura culturale che portano in un periodo di crisi a ripiegarsi, con scarsa lungimiranza, su se stessi. È un vero peccato che questi vengano troppo spesso considerati costi e non veri e propri fondamentali investimenti sul futuro, con un grande potenziale di ritorno socio-economico per le nostre comunità».